GALATONE e NARDÒ | Cinque persone sono finite nei guai perché sono state sorprese dai militari dell'Arma, mentre tentavano di seppellire alcuni blocchi di eternit. Il pericolosissimo materiale, fatto di cemento-amianto, come si sa è ormai al bando, ritenuto illegale, per via delle polveri che emana durante la sua rottura, che se finiscono nei polmoni possono causare il mesotelioma pleurico, una sorta di tumore alla pleura, la parte che riveste e protegge i polmoni. Prima però, era particolarmente usato, in particolare negli anni Ottanta, quando lo si utilizzava per coperture di piccoli capannelli costruiti artigianalmente. L'eternit, come detto, è pericolosissimo, per questo motivo si è propensi a smaltirlo in maniera sicura, affidandolo alle ditte specializzate, che recandosi sul posto riescono a isolarlo e renderlo così innocuo. Un prezzo tutto sommato accessibile, tanto che le istituzioni spesso fanno accordi con le ditte del mestiere, che si aggiudicano l'appalto, e permettono così un piccolo investimento di vedersi bonificare il proprio terreno. Ma a quanto pare, in territorio di Galatone, cinque persone hanno pensato di fare da sé, tanto da aver tentato di interrare i grossi blocchi all'interno del sottosuolo in un podere di campagna. Ma i carabinieri li hanno scoperti. I militari della compagnia dei carabinieri di Gallipoli, diretta dal capitano Stefano Tosi, e dal tenente Alessandro Carpentieri, durante un servizio di pattugliamento, li ha sorpresi in contrada «Vasce», mentre interravano circa 20 metri di eternit provenienti da una vecchia copertura.
Nel sito, i carabinieri hanno trovato uno stabile di circa 100 metri quadrati, che era in fase di ristrutturazione, e si trovava su un appezzamento di terreno di circa mille metri quadrati. Insomma, nei guai sono finiti L.G., 28 anni, originario di Galatina, impiegato, I.D.R., 26 anni, disoccupata, L.R., 19 anni, architetto, C.L., originario di Casarano già noto alle forze dell'ordine, M.F., 35 anni, muratore, anche questo già noto alle forze dell'ordine. I cinque sono tutti residenti a Galatone. Lo stabile così come il terreno sono stati sottoposti a sequestro, mentre i malintenzionati sono stati denunciati a piede libero per illecito smaltimento di rifiuti pericolosi, nell'ambito di un contesto di ristrutturazione. A Nardò, invece, i carabinieri hanno denunciato a piede libero, ancora una volta per illecito smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi, A.R., 65 anni, di Monteroni di Lecce, legale rappresentante di una società che investe nel turismo. I militari, a seguito di uno specifico controllo in località «Sarparea», hanno sequestrato un terreno agricolo di 60mila metri quadrati di proprietà della società che era stato adibito a discarica di eternit, e poi materiale ferroso proveniente da lavorazioni edili.