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PRESICCE | Cassonetti incendiati, in tutto il Salento. Qualcuno, probabilmente, per via della situazione di tensione che si sta registrando nelle ultime ore a causa dell'emergenza rifiuti. I vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecce sono stati impegnati tanto in provincia quanto nel capoluogo a spegnere roghi accesi forse da malintenzionati. Quasi sicuramente è quanto successo a Presicce, se pensiamo che i cassonetti andati a fuoco sono due. In un primo momento, l'incendio di un cassonetto potrebbe lasciare presagire che qualche cittadino abbia introdotto nel contenitore dei rifiuti organici la cenere prodotta dai camini e dalle stufe, magari ancora calda, che di conseguenza fa prendere fuoco a tutto l'umido che c'è all'interno. In realtà, quando ci si trova di fronte a due episodi nello stesso paese, Presicce, fra l'altro uno dei tre martoriato dall'emergenza rifiuti, e con cittadini contestatori che portano avanti la protesta (Presicce, Acquarica del Capo, Ugento, e Gemini), c'è poco da pensare a incendio che non sia doloso. Cassonetti sono stati dati alle fiamme anche in altri tre comuni, per un bilancio di cinque cassonetti bruciati. A Gallipoli, i vigili del fuoco del locale distaccamento, raccolta una prima chiamata al numero di pronto intervento 115, attorno alle 22,30 sono dovuti correre in via Cagliari, che si trova fra viale Europa, e la strada provinciale 361, nel tratto dell'agglomerato urbano meglio noto col nome di corso Italia sulla via per Alezio. Lì, i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere un primo cassonetto in un territorio, quello di Gallipoli, in cui si sa, l'emergenza è stata più sentita. A Specchia, invece, nel basso Salento, circa mezzora dopo, attorno alle 23, sul rettilineo che dal centro abitato porta alla frazione di Tricase, Lucugnano, i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere un altro cassonetto, in un territorio, che a differenza di Gallipoli, che fa parte del bacino di comuni dell'Ato Lecce 2, appartiene all'altro altrettanto colpito dall'emergenza, quello dell'Ato Lecce 3. Terzo intervento in un altro territorio, quello di Galatone, in una zona decisamente frequentata dai cittadini, quella di piazza Crocifisso. Erano le 23,20, quando il terzo cassonetto è andato a fuoco, e i vigili del fuoco con un autobotte dal distaccamento di Gallipoli, hanno dovuto raggiungere il centro dell'hinterland per spegnere le fiamme che si erano propagate. Questa mattina, fra l'altro, le scuole del Salento, hanno ripreso a funzionare, per via della fine delle vacanze, conclusesi con la festa dell'Epifania. E proprio nei territorio nelle vicinanze dei principali plessi scolastici, come la scuola elementare Giovanni XXIII, i cassonetti erano stracolmi di rifiuti. Ma andiamo avanti. A Presicce, gli interventi dei civili sono stati due. Questo lascia presagire, che qualche malintenzionato abbia volontariamente voluto appiccare le fiamme, quasi in segno di protesta contro l'emergenza incalzante. Il primo intervento è stato registrato poco dopo l'una. Mentre il secondo è stato registrato attorno alle 2,40 in via Silvio Pellico, non molto lontano dalla strada statale 274 Gallipoli-Leuca, dove i cassonetti erano anche in questo caso pienissimi di sacchetti dell'immondizia. L'unico caso evidentemente non riconducibile a una mano dolosa probabilmente è quello del capoluogo. A Lecce, infatti, attorno alle 20,20 i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere le fiamme che si erano propagate in un cassonetto di via Leuca. Questo nella notte. Oggi invece, si sono addirittura raddoppiati. A Gallipoli, tre cassonetti sono andati al fuoco in piazza Carducci, via Unione Militare, e via Castriota, ma anche in via Brindisi, e in via Agrigento. Roghi che hanno tenuto impegnati per diverse ore i civili del distaccamento gallipolino. A Ugento, in via Dante Alighieri ancora un altro cassonetto. Infine a Casarano. Dove la situazione di disagio si è avuta in via Lupo. In questi ultimi casi sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Ugento.