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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: | CRONACA
EMERGENZA | Il sindaco Ozza è fiducioso nell’incontro di domani
Rabbia ad Ugento tra i cittadini.
Attesa la possibile decisione
È atteso per domani l’incontro in Prefettura, dove verrà decisa la sorte dei 70 comuni del basso Salento. Ad ore, secondo gli oltre 100 manifestanti, ci saranno delle sorprese. In mattinata Pier Felice Zazzera ha sottolineato che il problema si poteva risolvere.
di Paolo Franza


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UGENTO | Che fine faranno i rifiuti del Salento? È questo l’argomento che verrà affrontato domani in Prefettura. In un incontro tanto attesa da 460mila abitanti che in questi giorni si stanno vedendo costretti a conservare la spazzatura in casa. Da 5 giorni in 70 comuni del basso Salento i cassonetti non si svuotano, ad esclusione di Ugento che solo oggi i camion hanno terminato di circolare per raccogliere i rifiuti solidi urbani. Dal 2 gennaio i cittadini di Ugento, Presicce e Acquarica del Capo presidiano le strade che conducono presso lo stabilimento «Monteco Srl», esprimendo in questo modo il proprio dissenso sulla decisione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, che ha disposto il conferimento dei rifiuti dell’Ato Le/2 e Le/3 presso la discarica Burgesi fino al 31 gennaio. Secondo i contestatori, che nella giornata di oggi sono stati oltre 100, la «bomba» dovrebbe scoppiare ad ore. Una giornata movimentata quella di domani, caratterizzata dall’appuntamento in Prefettura e dalla possibile visita degli autocompattatori che potranno giungere sin dalle prime ore del mattino. Intorno alle 10 di domani si incontreranno, a Lecce, gli esponenti della Regione, della Provincia e tutte le forze politiche interessate degli ambiti territoriali Le/2 e Le/3. Verranno studiate dai tecnici le varie proposte per lo smaltimento dei rifiuti in diversi impianti del Salento, si potrà optare per trovare una soluzione che vada oltre le mura salentine, si dovrà inoltre avere certezza dei tempi e di tutte le modalità per lo smaltimento. Tra i punti all’ordine del giorno, c’è la discussione sugli impianti di bio stabilizzazione che verranno costruiti in provincia di Lecce. Intanto Angelo Minenna del PdCi e Enzo Benedetto Primiceri, insieme ad Oronzo Cavalera, Renato Gianfreda e Luigi Corvaglia, tutti del Pd, fanno sapere, a voce unanime, al presidente Nicolino Sticchi e ai consiglieri provinciali componenti della IV Commissione consigliare Permanente «Ambiente, Risorse Naturali ed Energetiche», che dal 1991 insiste sul territorio di Ugento una discarica per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che si trova in contrada Burgesi, a poca distanza dai centri abitati di Gemini, frazione del Comune di Ugento, e dei centri viciniori di Acquarica del Capo e Presicce. Nel corso degli anni, fanno sapere i consiglieri, il sito ha ricevuto un ampliamento della superficie esistente per un altro lotto, oltre ai due ormai saturi previsti dal progetto originario, oltre a ben quattro sopralzi di rifiuti per sopperire alle ventilate «emergenze rifiuti», che in queste settimane sono esplose spontaneamente in tutta la loro drammaticità, a causa della esasperazione dei cittadini di Ugento, Gemini, Acquarica del Capo e Presicce, ormai stanchi di essere l’unico territorio ad aver dato, in maniera così grave ed accentuata, il loro contributo a scongiurare l’emergenza suddetta. «Pochi sono stati i controlli nel corso degli anni in quella discarica, e poco o nulla si sa circa l’effettiva e reale attività inerente lo smaltimento dei rifiuti a Burgesi di Ugento». Pertanto, i consiglieri del Pd e del PdCi, continuano a sostenere che alla luce della scarsa conoscenza dell’attività in generale che si effettua in quella discarica, contrariamente ad altre discariche del territorio provinciale, costantemente vigilate e monitorate dai vari Enti nel corso degli anni, come Cavallino, Nardò e Poggiardo in primis, i segretari politici e consiglieri comunali di Ugento e Gemini del Partito Democratico e del Partito dei Comunisti Italiani, chiedono una convocazione urgente della IV Commissione Consiliare Permanente della Provincia di Lecce “Ambiente, Risorse Naturali ed Energetiche”, presso la discarica Burgesi di Ugento, volta ad un sopralluogo ispettivo che accerti: se vi sia o meno il corretto funzionamento dell’impianto e una corretta gestione in discarica dell’intero ciclo dei rifiuti, un effettivo controllo sul corretto conferimento e smaltimento dei rifiuti nella discarica di Ugento, un controllo efficace da parte della struttura tecnica ambientale della Provincia di Lecce delle emissioni nell’aria intorno ai centri abitati vicini alla discarica anzidetta. Intanto presso la discarica Burgesi la situazione è assai critica, i cittadini hanno deciso di essere in numerosi nel corso della notte che sta per venire e rimangono allibiti dell’assenza del sindaco nella giornata di oggi. Nella mattinata di oggi si è tenuta una conferenza stampa presieduta dai vertici dell’Italia dei Valori di Ugento. Pier Felice Zazzera nel suo discorso ha continuano a parlare della frustrazione che subiscono i cittadini di Ugento in particolare, ma anche quelli del basso Salento, accusando il sindaco Eugenio Ozza. Secondo Zazzera, il primo cittadino, è il superstite di quello che è accaduto, in quanto il problema era da tempo al corrente dell’amministrazione, tenuto sempre nascosto in quanto, secondo il deputato e Coordinatore regionale dell’Idv, la discarica faceva arricchire le tasche del Comune. Inoltre Zazzera ha aperto gli occhi agli ugentini ricordando che per anni i cittadini hanno pagato la tassa della spazzatura, cosa che ovviamente non erano tenuti a fare, per via della discarica situata nell’agro di Ugento. D’altro canto, il sindaco invita i cittadini a mantenere la calma, sottolineando che comunque la situazione è molto preoccupante e che si spera di risolverla quanto prima. Infatti, Ozza è convinto che la protesta proseguirà fino a domani mattina, quando il Prefettura si spera di trovare una soluzione adeguata alle esigenze dei cittadini che, in questo momento, stanno manifestando non seguendo il colore politico, ma pensando al futuro, a salvaguardando la salute propria e quella degli altri. Ma se domani l’incontro in Prefettura dovesse rivelarsi un flop, il Salento rischia veramente di essere paragonato a Napoli.

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