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LECCE | Per non incappare in un controllo della propria auto, decide di fermarsi e di fare inversione. Ma da lontano, gli agenti di polizia che stavano effettuando controlli sul territorio, questa mattina, nelle prime ore del nuovo giorno, hanno notato il suo comportamento. Non fosse altro per il fatto, che nonostante fosse ancora buio aveva spento le luci di posizione, mettendo così in difficoltà gli agenti di polizia che avrebbero potuto controllare il mezzo in base alla targa. Sta di fatto che ora un uomo è finito nei guai, ed è tuttora indagato per reati di diversa natura, collegati alla guida in stato di ebbrezza. Erano appena scoccate le 5 del mattino, quando l'uomo, transitando nelle vicinanza di piazza Duomo, nel centro storico, si è imbattuto in una volante della polizia, che stava effettuando controlli. Non appena li ha scorti, in lontananza, ha bloccato l'auto, ha effettuato una manovra di inversione, dandosi così alla fuga. Quando gli agenti di polizia hanno notato che all'inversione si era aggiunto lo spegnimento delle luci di posizione, lo hanno seguito nel tentativo di scoprire il motivo del suo atteggiamento. Perché secondo gli agenti, lo spegnimento delle luci, aveva come unico scopo quello di sottrarsi a un eventuale controllo da parte degli agenti di polizia. A quel punto, è scattato un inseguimento. Dapprima in via Palmieri, poi percorrendo via Principe di Savoia, via Conte Gaufrido, e via Idomeo. Non solo, anche un tratto in controsenso, corso Umberto primo, vico della Saponea, e corso Matteotti. E proprio dopo aver percorso via Matteotti il fuggitivo ha proseguito il suo tragitto su via Costa, via Liborio Romano, e ancora via Salvatore Trinchese. Nonostante la presenza dietro di lui della pattuglia, l'uomo tutto ha fatto tranne che fermarsi.
E ancora, prima la svolta in via Filzi, e poi in via Cesare Battisti. È quando ha raggiunti via Battisti che il fuggitivo ha arrestato la marcia, è sceso dalla vettura, e ha cercato di allontanarsi a piedi. Inutilmente. Gli agenti lo hanno bloccato mentre se la stava dando a gambe, e hanno effettuato il controllo. In un primo momento l'uomo, un 28enne di Lecce, incensurato, alla vista degli agenti è sembrato essere sotto l'effetto dell'alcol. Tant'è che i poliziotti hanno chiamato i cugini carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia, e con l'ausilio di una sofisticata apparecchiatura dell'alcoltest, hanno tentato di fargli soffiare nella cannuccia. Il 28enne, in un primo momento ha soffiato, ma dai polmoni ha tirato fuori solo poca aria. Poi, quando gli è stato chiesto di ripetere il test, soffiando più forte, si è rifiutato. In quel contesto, poi, gli agenti della volante hanno accertato che all'interno del veicolo, seduta al lato del passeggero, c'era una donna polacca, coetanea del conducente. Quando gli sono state chieste spiegazioni circa il suo comportamente, il giovane avrebbe fatto finta di cadere dalle nuvole, tanto da non aver dato, a detta degli agenti, alcun tipo di spiegazione plausibile. Per gli agenti, nonostante non si sia voluto ripetere nel test, è apparso chiaramente sotto l'effetto dell'alcol, tanto da essere stato oggetto di qualche misura restrittiva. Gli agenti gli hanno spiegato che qualora non avesse ottemperato al test sarebbe andato incontro a un provvedimento di natura penale. Pertanto, è stato indagato a piede libero, per i reati di guida in stato di ebbrezza, rifiuto di sottoporsi all'accertamento dello stato di ebbrezza, e contestuale ritiro della sua patente di guida.