CUTROFIANO | Sparatoria in via Manzoni, con nove colpi di pistola esplosi con la pistola d'ordinanza da parte dei carabinieri che hanno tentato di bloccare un uomo, che poi però è riuscito a darsi alla fuga. Colpi sparati non alla persona, ma alle gomme dell'auto, una Fiat Uno, con la quale l'uomo ha tentato di darsela a gambe. Un uomo del posto, A.M., di 43 anni, è riuscito a fuggire, nonostante la risposta a fuoco da parte dei carabinieri. I militari, questa mattina, attorno a mezzogiorno e mezza, si trovavano in via Manzoni, in un servizio predisposto dalla Compagnia di Maglie a controllare il territorio. I carabinieri hanno pensato di fermare l'uomo che si trovava a bordo della Fiat Uno. Quando si è visto i carabinieri alzare la paletta, piuttosto che fermarsi dinanzi ai pubblici ufficiali, ha eseguito una manovra repentina investendo dapprima, con la parte anteriore del veicolo, un maresciallo dei carabinieri, e subito dopo facendo una manovra di retromarcia un brigadiere e un appuntato scelto.
A quel punto, i carabinieri non hanno potuto far altro che rispondere col fuoco, nonostante fosse l'ora di punta. Tirate fuori dalla fondina le pistole d'ordinanza, i carabinieri le hanno puntate contro le gomme dell'auto con la quale il 43enne è subito fuggito via. Tre colpi su nove hanno colpito il bersaglio. E l'auto ha fatto un breve tragitto per poi concludere il suo percorso nelle vie circostanti. L'uomo ha così abbandonato l'auto e cominciato a correre nelle campagne. Nonostante i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Maglie lo abbiano a largo raggio un po' dappertutto, con l'aiuto dei colleghi della stazione di Cutrofiano, dell'uomo non si è raccolta alcuna traccia. Ora si può dire sia latitante. I tre militari investiti, nel frattempo, si sono recati all'ospedale «Ignazio Veris Delli Ponti» di Scorrano, per farsi medicare. I medici del nosocomio hanno visitato il maresciallo, al quale hanno poi diagnosticato una contusione alla gamba sinistra. I medici hanno ritenuto opportuno dimetterlo, giudicandolo guaribile in dieci giorni.
Per il brigadiere, invece, i medici hanno diagnosticato un trauma contusivo all'emitorace destro, alla spalla destra, e al rachide cervicale. Per lui, la prognosi è di tredici giorni, tanto che anche per lui i medici hanno ritenuto di dimetterlo. Infine, all'appuntato scelto, i medici dell'ospedale hanno dovuto curare una ferita da taglio al dito della mano sinistra. Per quest'ultimo, la prognosi è di sei giorni. L'uomo è stato quindi denunciato in stato di irreperibilità con l'accusa di tentato omicidio, alla quale bisogna aggiungere altri due capi d'imputazione, e cioè quelli di resistenza a pubblico ufficiale, nonchè l'accusa di lesioni personali. L'autovettura Fiat Uno, invece, è stata sottoposta a sequestro. Per tutti i rilievi del caso, sul posto sono intervenuti i carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Lecce, che hanno controllato tutto l'abitacolo e la carrozzeria senza però trovare alcuna traccia ematica sul veicolo. Per questo motivo, stando a quanto comunicato dai carabinieri della Compagnia, si esclude l'ipotesi che il ricercato possa essersi ferito durante la sparatoria.