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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 30/12/2008 | CRONACA
LA SCOPERTA | La commerciante dovrà rispondere delle accuse di contraffazione e ricettazione
Merce contraffatta sugli scaffali della boutique.
Nardò. È originale? No, è stata sostituita l'etichetta
I carabinieri della stazione di Nardò hanno sequestrato 426 capi d'abbigliamento. Secondo loro, la titolare dell'esercizio commerciale, una donna di 37 anni, avrebbe sostituito l'etichette con quelle di note griffes. Sul mercato, la merce avrebbe fruttato 100mila euro.

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NARDÒ | La notizia ha ben poco di retorico. I carabinieri hanno sequestrato merce contraffatta, denunciando a piede libero una donna di 37 anni, titolare di un negozio d'abbigliamento nel centro cittadino di Nardò. I militari della stazione neretina, coordinati dai colleghi della Compagnia dei carabinieri di Gallipoli, al comando del tenente Alessandro Carpentieri, hanno sequestrato merce contraffatta, in particolare cappotti, e giubbotti di sottomarche, alle quali sarebbero stati applicati alcuni titoli noti, di marche prestigiose. Insomma, contraffazione. È questo il capo d'imputazione che ha fatto finire nei guai la donna 37enne che è accusata anche di ricettazione. In tutto i capi sequestrati sono stati 426. Tutta merce che era stata esposta all'interno dell'esercizio commerciale, destinata alla vendita al dettaglio. Molti di questi capi, infatti, erano appesi e qualora fossero rimasti lì sarebbero stati rivenduti in breve tempo.


I carabinieri hanno fatto una stima, in base ai prezzi esposti. Questi abiti, se fossero rimasti sul mercato, avrebbero fruttato circa 100mila euro. Al momento la donna risulta essere l'unica persona indagata, ma l'indagine non si è conclusa. Sta di fatto che questo è il risultato più concreto che i carabinieri della Compagnia di Gallipoli sono riusciti a mettere a segno all'interno degli esercizi commerciali d'abbigliamento del territorio di loro competenza. Nel periodo natalizio, come si potrà immaginare, gli acquisti subiscono un incremento. Quello della merce contraffatta costituisce un mercato parallelo. Si sviluppa in case private, su appuntamento, ma può raggiungere anche i reparti più allo scoperto, come ad esempio, quello delle boutique dei centri storici delle cittadine. I carabinieri, che hanno controllato tutto il locale, hanno fatto partire la denuncia a piede libero solo nei confronti della donna, ma non si esclude che in questa storia possano essere coinvolte altre persone. Per questo, le indagini, fanno sapere dalla Compagnia, andranno avanti. E lo si farà per capire la provenienza di tutta questa merce.

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