LEQUILE | Cade da un'impalcatura e muore. È successo questo pomeriggio a Lequile, che un operaio, Antonio Campilongo, 60 anni, del posto, è morto dopo essere stato trasportato d'urgenza in ospedale. Stava lavorando su un blocco di laterizi, intento a spaccare un mattone, durante i lavori di realizzazione di un solaio. Poi però ha perso l'equilibrio, ed è caduto giù, facendo un volo di tre metri, fino a impattare col suolo. Sul posto sono giunti i medici del servizio d'emergenza sanitaria 118, che lo hanno condotto in ospedale, al «Vito Fazzi» dove i medici lo avevano ricoverato con prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia. Successivamente il quadro clinico è peggiorato, e per lui non c'è stato nulla da fare. È morto poco dopo le 19,30 a causa del fortissimo trauma cranico riportato. Campilongo lavorava come manovale per la ditta «Antonino Varretta» di Lequile, che opera nel settore dell'edilizia. L'incidente si è verificato in via Verona, proprio nella città. Il 60enne cadendo dal primo piano dell'abitazione per la quale stava lavorando ha sbattuto su una parte intermedia della struttura fino a finire a terra. Ulteriori accertamenti sono stati condotti dagli ispettori dello Spesal. A quanto pare, stava lavorando con l'elmetto di protezione. Come lavoratore, fanno sapere, era regolarmente contrattualizzato. Intanto, il magistrato nominato di turno, il sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo, che si è occupata del caso, ha ritenuto opportuno non sottoporre il cantiere a sequestro. Antonio lascia così la moglie con la quale aveva costituito il suo nucleo familiare, e una figlia.