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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 22/12/2008 | CRONACA
ARRESTI | Durante il colpo venne ferito il gestore dell'attività
Rapinarono in due un distributore.
Arrestati i presunti responsabili
Sono stati arrestati dai carabinieri Daniele Giuliani, 32enne di Roma e Antonio Marra, 26enne di Nardò, entrambi accusati rapina pluriaggravata, mentre Giuliani anche di tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma da taglio. I fatti risalgono allo scorso due ottobre.
di Paolo Franza


SAN PIETRO IN LAMA | Arrestati gli autori della rapina messa a segno il due ottobre scorso a San Pietro in Lama, ai danni di un distributore di benzina. Le manette ai polsi sono state strette a Daniele Giuliani, 32enne, di Roma, e Antonio Marra, 26enne di Nardò, entrambi già noti alle forze dell’ordine, quest’ultimo per precedenti legati allo spaccio. I due malviventi, nel secondo giorno di ottobre,  si recarono per fare «rifornimento» presso il distributore di carburanti «Erg», situato alla periferia di San Pietro in Lama. Giuliani scese dall’auto intimidendo il proprietario presentandosi come mandante della mafia, minacciando il gestore e colpendolo all’inguine destro, procurandogli una ferita grave e portando via 500 euro. Mentre il complice Marra è rimasto in macchina pronto a fuggire dopo la rapina. Il gestore Tommaso De Giorgi, 39enne di Nardò, fu colto di sorpresa, rimanendo immobile per alcuni istanti. De Giorgi venne curato dai sanitari dell'ospedale di Copertino, nel reparto di Urologia, che lo hanno ritenuto fortunato, perchè la ferita poteva essere ben più grave. Subito dopo aver arraffato le banconote, raggiungendo la somma di 500 euro, i due sono fuggiti facendo perdere le proprie tracce. Da subito sono iniziate le ricerche da parte dei militari che, arrivando a conoscere i possibili autori del colpo, aspettavano qualche inizio utile per incriminarli. I due, forse, si sentivano con il fiato sul collo, e per questo ai carabinieri è giunta una denuncia da parte di Marra nei confronti di Giuliani, accusandolo di avergli rubato un telefono cellulare. Il gesto è stato compiuto da Marra per cercare di crearsi un alibi, o forse, perchè non si aspettava una reazione violenta da parte di Giuliani nei confronti del gestore durante la rapina. Marra possedeva infatti la stessa auto utilizzata per il colpo, una Opel Corsa nera. È possibile anche, che la somma non sia stata divisa, che Giuliani sia scappato con la somma senza dare niente a Marra. Quest’ultimo, infatti, avrebbe confessato a Giuliani dove era nascosto l’incasso perchè, secondo le testimonianze dei parenti anche, Marra aveva lavorato per un periodo di tempo presso la stazione di carburanti di San Pietro in Lama. Secondo le informazioni raccolte dai carabinieri nel periodo di indagini, si è appreso che Giuliani era molto conosciuto a Roma per fatti di rapine, inoltre, avrebbe trascorso un periodo di tempo dentro in carcere per via di alcune storie di spaccio. I due hanno preferito di allontanarsi dalla città salentina, prendendo mete diverse, proprio per depistare gli investigatori. Giuliani, infatti, è stato arrestato a Roma, mentre Marra a Sassuolo. Sempre nel periodo delle indagini, sono stati scoperti alcuni appartamenti dove Giuliani usava rifugiarsi con una compagna di nazionalità spagnola. Del fatto è stata informata l’autorità giudiziaria, Guglielmo Cataldi, che nella mattinata di sabato ha emesso le custodie cautelari in carcere per Giuliani e Marra, accusati di rapina pluriaggravata, mentre Giuliani anche di tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma da taglio.

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