TORINO | Stava tornando a casa a bordo dell'autobus su cui era salito, e che come sua abitudine prendeva per tornare alla sua abitazione. L'intenzione, da parte di un malvivente che lo aveva avvicinato, era quella di sottrargli l'I-Pod, che gli faceva compagnia durante il tragitto del ritorno a casa. Ma nessuno lo ha aiutato. L'aggressione si è consumata dinanzi al comportamento omertoso, di altri concittadini italiani, che non avrebbero fatto nulla per fermare il giovane, che stava aggredendo lo studente fuori sede. Brutta avventura per Giordano L., di 19 anni, originario della provincia di Lecce, che da qualche tempo vive a Torino per via degli studi universitari. Martedì scorso stava aspettando, come di consueto, il 68, l'autobus circolare che lo avrebbe ricondotto a casa. La fermata è quella di corso Tortona, proprio dinanzi al deposito degli autobus. Giordano, che sottolinea di avere amici al residence universitario, quella sera, aveva deciso tornare prima a casa, prendendo l'autobus passato prima del solito orario. Una volta accomodato, un altro lo ha chiamato toccandogli la spalla. Gli ha chiesto l'ora, poi però è finita lì, e i due si sono snobbati. Giordano in tasca aveva l'I-Pod che usava non solo per ascoltare musica, ma anche per guardare l'orario, in sostituzione all'orologio da polso. Passano dieci minuti e il 68 era quasi arrivato al centro, quando il ragazzo che gli aveva chiesto l'ora, che è di origine rumena, alto all'incirca 1 metro e 75 centimetri, con capelli corti e neri, si rivolto nuovamente al leccese fuori sede.
Senza perdere tempo in chiacchiere, gli ha prima sfilato gli occhiali che aveva poggiato sul capo, poi dalla tasca gli ha sfilato l'I-Pod. In un primo momento il leccese è rimasto spiazzato, poi ha cercato di reagire, chiedendogli che cosa stesse facendo. L'altro ha fatto finta di nulla, e con uno scatto ha tentato di scendere dall'autobus approfittando del portellone d'ingresso aperto, vicino alla fermata. Poi Giordano, per non farsi sottrarre l'I-Pod, lo ha afferrato per la giacca, e da lì è cominciata una colluttazione, durante la quale il leccese avrebbe poi riferito a una giornalista piemontese, di essere riuscito a tirargli soltanto un pugno. Ma lo scandalo, stando alle parole del ragazzo, rilasciate alla giornalista, è che nonostante nell'autobus ci fossero altri passeggeri (sei davanti, poi tre altri dietro, e l'autista), l'imprecazione di aiuto non sarebbe stata accolta da nessuno. E tutto è andato avanti come se non fosse accaduto nulla. «Abito in un paesino della provincia di Lecce, sottolinea Giordano, che se una persona è in difficoltà viene aiutata. Non mi sarei aspettato un atteggiamento freddo da parte dei torinesi». Il tutto è andato avanti per qualche secondo. Il giovane leccese avrebbe insistito affinchè gli venisse riconsegnato l'oggetto elettronico. Ma il malvivente ha tirato fuori un coltello dalla tasca, glielo ha puntato contro alla gola, e gli ha detto di lasciarlo andare «altrimenti finisce male». Giordano, vistosi puntare l'arma tagliente, lo ha lasciato andare via. Ascoltati gli autisti nessuno si sarebbe accorto di nulla.