TAURISANO | Si passerà al processo, per quanto riguarda il giallo di Taurisano. Nella mattinata di oggi si sono concluse le indagini preliminari nei confronti di Enza Basile, accusata di omicidio volontario nei confronti del coniuge Luigi Cera, 44enne, di Taurisano, deceduto il 14 giugno del 2004. In un primo momento si pensò ad un suicidio da parte di Cera, con dei piccoli precedenti. L’uomo venne ucciso con un colpo di pistola alla tempia destra. Dopo pochi giorni si indagò seguendo la pista dell’omicidio. La moglie rischierà dai 24 ai 30 anni di carcere. Il pubblico ministero, Emilio Arnesano, ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio. Sul posto intervennero i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. Il corpo fu ritrovato sul letto mentre la pistola sotto il cuscino. Incerta da quel momento la pista del suicidio. Dopo un rilievo effettuato dai Ris, sulle mani di Cera non c’era nessuna traccia di polvere da sparo, stesso risultato per le mani della Basile. Secondo la Procura però il dato rilevato sulle impronte della signora è incerto, in quanto avrebbe avuto tutto il tempo necessario per lavarsi le mani, annullando ogni possibile traccia di sparo, e chiamare i soccorsi. La colpevolezza della donna si fece ancora più veritiera quando durante la fare preliminare delle indagini, un testimone avrebbe raccontato che la coppia era solita litigare. Al momento del delitto in casa non c’era nessuno. Diversi elementi non hanno sorretto la pista suicida, perchè la pistola è stata ritrovata in un luogo distante da quello del corpo dell’uomo. Altro elemento a sfavore della donna sono le escoriazioni trovate sul braccio che lei giustifico raccontando di essersele procurata aprendo il modo frettoloso la finestra dopo aver sentito lo sparo. Questo però non è bastato alla Procura a far credere nell’innocenza della Basile, assistita dal legale Silvio Caroli.