GAGLIANO DEL CAPO | Fu una denuncia infondata quella presentata dai genitori di un ragazzino che nell'ottobre del 2006 frequentava una scuola elementare del sud Salento, l'Istituto comprensivo statale di Gagliano del Capo. Proprio in quell'anno, un maestro di scuola elementare fu oggetto di attenzione da parte dei giornali, che avevano raccontato la denuncia sporta dai genitori del bimbo per un presunto abuso dei mezzi di correzione. E proprio per questo motivo, la Procura della Repubblica di Lecce aprì un fascicolo, un'inchiesta che ha avuto il suo esito nei giorni scorsi. Antonio Romano, un uomo di 50 anni, fu preso di mira da parte della società, che piano piano lo stava emarginando. All'epoca dei fatti si raccontò che l'uomo avrebbe preso a schiaffi il bambino come mezzo punitivo per via del suo comportamento, tanto da creargli una lesione all'occhio e un trauma. Dalla Procura, nei giorni scorsi, il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Angela Rotondano, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Lecce, Ercole Aprile, l'archiviazione del caso. Una conclusione a cui si era arrivati ascoltando la versione del fatto raccontata dall'indagato, e sentendo anche un bidello che aveva notato l'occhio gonfio del bambino già quando era fuori dall'istituto. Il pubblico ministero ha così chiesto l'archiviazione del caso al gip che lo ha prosciolto, ritenendo che la denuncia presentata dai genitori del minorenne fosse priva di fondamento. Romano, che è difeso dagli avvocati Riccardo Giannuzzi e Francesco Nutricati, ora dovrà essere nuovamente riabilitato.