LECCE | Si è concluso nella mattinata di oggi l’udienza nei confronti dell’imprenditore Antonio Buccolieri, 42enne di San Pancrazio Salentino. L’uomo è accusato della morte di Damiano Patisso, allora residente a Guagnano, morto sul luogo di lavoro il 15 settembre del 2006. Ad indagare sul caso sono stati gli agenti dello Spesal che avrebbero confermato l’irregolarità del lavoro dell’operaio. Buccolieri, infatti, avrebbe autorizzato l’uomo a compire del lavoro senza osservare tutte le norme sulla prevenzione di infortuni sul lavoro. Il ruolo di Patisso era quello di tagliare la legna e sistemarla all’interno della benna, che sarebbe il recipiente di una gru utilizzato per il sollevamento di materiale. Mentre svolgeva la sua consueta attività, fu travolto da un cancello metallico non sistemato secondo le norme vigenti in materia. Patisso morì a causa del capo schiacciato tra il cancello e la benna. Per l’operaio non ci fu nulla da fare, morì sul colpo. Buccoliero, difeso dal legale Riccardo Giannuzzi, fu accusato di omicidio colposo. Nella mattinata di oggi è arrivata la sentenza, un anno e 7 mesi di reclusione. L’imprenditore beneficerà della sospensione della pena perchè il gup Vincenzo Brancato ha riconosciuto le attenuanti dell’imputato. La parte civile, moglie e i due figli di Damiano, erano supportati dal legale Raffaele Missere.