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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 09/12/2008 | CRONACA
CRONACA | Riscontrato anche un trauma facciale varie fratture
Impatto fra due imbarcazioni.
E un 46enne perde la gamba
Gallipoli. Armando Scigliuzzo, 46enne, rimasto vittima di una collisione tra un peschereccio e uno yacht. Il fatto è accaduto nel pomeriggio di oggi, attorno alle 16,10, a 600 metri in linea d’area dal bacino «San Giorgio». I mezzi si sono incontrati nella loro traiettoria.
di Paolo Franza


GALLIPOLI | Impattano nella traiettoria, e uno yacht cade addosso all'equipaggio di un peschereccio. Al più grave, portato d'urgenza in ospedale a bordo di un'ambulanza, gli è stata frantumata una gamba. Il fatto è accaduto nel pomeriggio, a 600 metri dalla costa gallipolina, smentendo così le ipotesi sorte in un primo momento, che facevano pensare a soli 200 metri. Ad avere la peggio è stato Armando Scigliuzzo, 46 anni, di Gallipoli, che è rimasto travolto dal pesantissimo yacht a tal punto che in ospedale stanno valutando la possibilità di amputare l'anca. Ma andiamo con ordine. Nel pomeriggio, dal porto mercantile della città dello Jonio, è partito un peschereccio di 15 metri, e del peso di dieci tonnellate, denominato «Frangì», al largo della costa, per una battuta di pesca. Tutto bene fino al momento del ritorno verso la banchina ferrovia dov'era ormeggiato, quando sulla sua traiettoria ha trovato un'imbarcazione da diporto, che ha investito la più piccola fino a travolgere l'equipaggio. L'incidente è accaduto a circa 600 metri dal bacino «San Giorgio», che si trova alla destra del Seno della Purità. L'imbarcazione da diporto ha colpito con la prua il cassero della paranza, cioè la cabina. Insieme a Scigliuzzo, c'erano due altre persone, e cioè Antonio Fiore, un pescatore di 30 anni, e Cosimo Giuranna, di 53 anni, comandante della paranza. Il mezzo più grande, lo yacht per l'appunto, di 16 metri, su cui c'erano tre persone, tutte illese, avrebbe investito il mezzo più piccolo, fino a travolgere tutto l'equipaggio. Il primo soccorso è stato dato a bordo di una piccola imbarcazione da un pescatore del posto, che dopo aver appurato le condizioni dei tre dell'equipaggio, ha portato il più grave a riva, dove ad attenderlo c'era un'ambulanza del servizio d'emergenza 118. A quel punto, condotto in ospedale, al pronto soccorso del nosocomio gallipolino «Sacro Cuore di Gesù», i medici hanno ritenuto di doverlo operare, e viste le radiografie con un osso della gamba che sporgeva di fuori, hanno ipotizzato addirittura l'amputazione dell'arto. Non solo. Scigliuzzo ha riportato anche un trauma facciale e sospette fratture alle costole. Intanto, la Capitaneria di porto, impegnata nell'operazione di salvataggio degli altri componenti dell'equipaggio, ha effettuato alcuni rilievi fotografici, attraverso i quali è stato possibile vedere da ogni angolatura l'impatto, prima che la paranza attorno alle 17,15 affondasse. Ora, scongiurato il pericolo per il malcapitato e per gli altri componenti, sono state avviate due inchieste, una amministrativa disposta dal comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, il capitano di fregata Giovanni Scattola, l'altra da parte della magistratura. Il pubblico ministero nominato di turno, il sostituto procuratore Donatina Buffelli ha già tutti gli incartamenti in mano. Lo scafo, ovviamente, è stato posto sotto sequestro dai militari della Guardia costiera che lo hanno depositato nel bacino artificiale di «Porto Gaio», nel litorale nord, alla periferia della città. Secondo una prima indagine della Capitaneria, i pescatori al momento della collisione si trovavano sullo specchio di poppa. Con la magistratura, si dovrà accertare che non ci sia stata alcuna violazione delle norme in materia di sicurezza sulla navigazione. Ma che sia stato rispettato il Codice, appare al momento un'ipotesi dubbia. Nella giornata di domani, intanto, il Nucleo subacqueo della Guardia Costiera effettuerà alcune immersioni per capire se in mare sia andato a finire parte del carburante del peschereccio.

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