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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 05/12/2008 | CRONACA
CASTRO | Dispiego notevole di forze. L'idraulico di Muro cercato con motovedetta e Atr
Il mare dà tregua, ma il corpo non c'è.
Si concludono le ricerche del disperso
Alessandro Caputo, 30 anni, potrebbe essere giù nel fondale marino. Nonostante il miglioramento delle condizioni meteorologiche, la Guardia costiera non l'ha trovato. Nulla in superficie, ora tocca ai sommozzatori del nucleo dei vigili del fuoco con le immersioni.

CASTRO | Le speranze di ritrovare vivo Alessandro Caputo, il 30enne di Muro Leccese datosi disperso dopo una caduta in mare, da mercoledì scorso, si sono ormai affievolite. Il mare di Castro, dove si era recato con un amico per pescare dalla vertiginosa scogliera, potrebbe averlo inghiottito, e lo si deduce da due elementi fondamentali, che di certo non passano inosservati. Anzitutto per via del ritrovamento di ieri del giubbotto e del berretto di lana che l'uomo indossava al momento della dipartita, e poi perché i militari della Guardia costiera di Otranto, al lavoro da tre giorni, hanno scandagliato tutta la superficie con esito negativo. Le operazioni di ricerca, dunque, si sono concluse questa sera, anche se nei prossimi giorni, qualora le condizioni meteorologiche dovessero essere favorevoli, ci saranno ulteriori battute. L'obiettivo è quello di scendere fin giù nei fondali per controllare ogni angolo della costa rocciosa che si trova al largo fra le grotte Zinzulusa e Romanelli.

 

Il consuntivo di questa terza giornata, cominciata nelle prime ore dell'alba, è stato dato dal lavoro della motovedetta Cp 809 della Capitaneria di porto di Otranto, specializzata in soccorsi, che è intervenuta per setacciare la zona. Insieme a questa, c'erano anche due pattuglie via terra, e un aeroplano, oltre che un elicottero della Guardia di finanza, proveniente da Bari, che ha pattugliato la zona per circa un'ora. Nella stessa zona, l'Atr 42m01 ha perlustrato tutta l'area e si è spinto fino a due miglia dalla costa. Ma anche in questo caso, nulla di fatto. Ecco perché, non appena le condizioni del mare lo permetteranno, i sommozzatori andranno a controllare il fondo del mare, perché con ogni probabilità il corpo del povero Caputo è andato a finire giù, trascinato dai flutti, che ieri e due giorni fa sono stati movimentati dal vento e dal brutto tempo. I soccorritori, intanto, hanno richiesto l'intervento del nucleo Saf (Servizio alpino e fluviale dei vigili del fuoco).

 

I civili si sono calati nella zona antistante grotta Romanelli, per vedere se ci fosse sotto qualcosa e scongiurare l’ipotesi che fosse lì il luogo dove è caduto. In serata, non è stato possibile neppure proseguire in un ultimo tentativo le ricerche perché la visibilità è diminuita e il forza del mare, 7 e 8 nei giorni scorsi, ha ricominciato ad aumentare nonostante la giornata tranquilla. Inutile, dunque, il miglioramento delle condizioni meteorologiche della giornata di oggi. Di Caputo non si sa più nulla, e i sentimenti della famiglia portano verso la rassegnazione. Alessandro era impiegato in qualità di idraulico in una ditta, e aveva deciso di passare la serata con l'amico, che invece è riuscito a salvarsi, e che tre giorni fa fece scattare l'allarme, dopo averlo visto cadere in precipitosamente in acqua. Intanto, si attende che il Nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco si metta all'opera. Questi ultimi hanno atteso le 18, poi hanno dovuto fare rientro a causa del mare forza 4.

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