LECCE | Due giorni di maltempo, tanto a Lecce, quanto nella provincia, che hanno provocato disagi su tutto il territorio, tanto ai cittadini, quanto agli automobilisti. Nel Capo di Leuca continuano a perturbare le raffiche di vento, che l'altra sera si sono manifestate anche con una tromba d'aria. Tutto il territorio di Corsano è stato logorato, in particolare nelle campagne dove l'acqua ha sommerso e allagato i vigneti, mentre i vetri del palazzetto dello sport sono andati in frantumi, così come le recinzioni di un capannone nella zona industriale. Danni notevoli anche in altre località vicine, come San Dana, Giuliano, fino a Montesardo, Specchia, Novaglie. Nel nord Salento, invece, due fulmini hanno colpito due case, creando scompiglio in cinque famiglie che si sono rivolte ai vigili del fuoco, giunti nelle località di Arnesano, via Donizetti, e nella frazione di Lizzanello, Merine, in una traversa di via Abruzzo. Intanto, oggi le raffiche, nel capoluogo hanno travolto due auto perché hanno causato la caduta di alcuni alberi, in via Tasselli, e poi nel Rione Castromediano. Sulla strada statale Lecce-Maglie, due mezzi sono rimasti bloccati a causa di un allagamento proprio allo svincolo per Cavallino. Difficoltà anche nel Sud Salento, tanto a Tricase, quanto nei comuni limitrofi. Inoltre, le raffiche, tornando al capoluogo, hanno distrutto un albero secolare, che si trova nella zona di piazza Partigiani, dove c'è la chiesa di San Giovanni Maria Vianney, proprio all'interno di largo Settelacquare. L'albero è stato buttato a terra dal forte vento, che ha costretto i vigili del fuoco a intervenire per diverse ore, ma si dovrà ritornare sul posto per tagliare il grosso tronco di legno che occupa per traverso tutta la piazzetta. Allagamenti, inoltre, sono stati registrati anche a Nardò, Galatone, Novoli, e sulla Sogliano-Corigliano d'Otranto, mentre alcuni lavori hanno rallentato in parte il traffico sulla Lecce-Gallipoli, per il riempimento di buche sul manto stradale da parte dell'Anas.
SFRATTO A UNA FAMIGLIA | Il maltempo in questi minuti sta giocando un brutto scherzo anche a una famiglia leccese, quella di Augusto Luciano Sorrentino, di 60 anni, invalido civile affetto da cecità, che dal 1988 occupa una casa-parcheggio in attesa di un'altra abitazione dello Iacp, che però non gli è stata mai assegnata. Proprio in quell'anno, sua moglie era in attesa della sua seconda figlia, Valentina Sorrentino, di 20 anni, diplomata ma in attesa di trovare un'occupazione, tanto che quella struttura gli fu attribuita da don Ciccio Corvaglia. Una struttura che Sorrentino e figlia hanno occupato assieme alla moglie, Domenica Camilleri, e all'altra figlia, Clarissa, di 22 anni, laureata in psicologia. Proprio in questi due ultimi giorni, l'umidità ha trapassato il soffitto facendo gocciolare l'acqua piovana che nel frattempo si era depositata. Sorrentino, in mattinata, si è così rivolto ai vigili del fuoco, che non appena hanno controllato la struttura l'hanno ritenuta inagibile e hanno emesso un'ordinanza in cui si indicava di abbandonare immediatamente l'abitazione. Nonostante ciò, per la famiglia non è stato facile trovare una nuova sistemazione. E visto il reiterarsi dell'invito, dal Comune sono giunti alcuni funzionari che hanno controllato la struttura e hanno concordato con quanto stabilito dai vigili. Gli animi si sono fatti tesi fin da subito, quando Sorrentino e famiglia hanno capito che l'intenzione fosse quella di far sgomberare definitivamente l'appartamento.
A quel punto, per la famiglia è cominciato un calvario, al quale ha tentato di porre fine un architetto del Comune, Nicola Elia, che dopo essere arrivato in loco, ha disposto che venissero accompagnati in un bed&breakfast fino alla mattina dopo. Poi però, fatti i bagagli e raggiunto l'albergo, il titolare non li ha ospitati, probabilmente per un'incomprensione con i funzionari del Comune. A quel punto, la famiglia ha fatto marcia indietro, ed è tornata nella casa pericolante. Lì ha trovato una pattuglia della polizia, che nel frattempo ha presidiato l'appartamento. Intanto, Sorrentino sottolinea che quella casa, che sarebbe dovuta essere un alloggio provvisorio, è stata occupata per circa 20 anni da lui e dalla moglie, tant'è che nel tempo aveva provveduto a riparare un bagno, a fare lavori di manutenzione nell'allaccio alla fognatura, e aveva anche sostituito un portone che affaccia sul retro, dove c'è un distributore di benzina Q8, che affaccia su viale Gallipoli. Intanto, nel 2000, dal Comune sarebbe arrivata una restrizione. L'appartamento, di circa 220 metri quadri, è stato diviso a metà, e nella parte adiacente via Principe Umberto, alle spalle del rettorato sono stati ricavati dei vani adibiti a deposito. La preoccupazione della famiglia, che in queste ore non sa ancora dove trascorrerà la notte, è di essere sfrattata definitivamente dal locale, senza avere la certezza, per il giorno dopo, di vedersi attribuita dallo Iacp un'altra struttura abitativa.