LECCE | Nei loro confronti erano stati ipotizzati reati per truffa aggravata, ma il gup Annalisa De Benedictis ha prosciolto dall’accusa Pasquale Porpora, consigliere provinciale dei Ds, assessore al Turismo, il legale Maria Antonietta Capone, del partito comunista italiano e consigliere provinciale, Cosimo Durante, anche lui dei Ds con la carica di assessore alle Attività produttive, Carmine Caputo e Claudio Casciato, entrambi del partito Margherita, il primo assessore al Bilancio, il secondo assessore e consigliere provinciale. Le accuse nei confronti dei politici erano state espresse da parte del sostituto procuratore Giovanni Gagliotta. Le accuse avanzate nei confronti degli amministratori della Provincia sono state prosciolte perché i reati non sussistevano. I fatti risalgono al febbraio 2003. Durante una trasferta a Milano Porpora portò con se la moglie. Mentre Capone e Durante erano stati accusati di aversi fatto rimborsare il conto di alcuni pranzi effettuati consumati però, secondo la procura, da altre persone. Per quanto riguarda quest’ultima accusa, i pasti sarebbero stati consumati all’interno di ristorati situati a Crotone, Roma, Rimini e Milano. Invece, Casicaro, è accusato dello stesso reato di Porpora, ovvero, si sarebbe portato con sé la moglie in alcune trasferte. I politici erano difesi dagli avvocati Angelo Pallara, Davide Sambati e Pietro Quinto. Secondo il pubblico ministero Gagliotta ci sarebbero stati tutti i presupposti di truffa aggravata.