LECCE | Morì dopo 41 giorni di coma Pasquale Pizzolante, 73enne di Castrignano del Capo. I fatti risalgono al 19 settembre, quando Pizzolante cadde da un’impalcatura alta quasi due metri mentre era intento a svolgere dei lavori di manutenzione ad un appartamento di un amico. Il colpo violento con l’asfalto per lui fu fatale perchè venne trasportato in ospedale e dopo più di un mese le sue condizioni si aggravarono, decedendo il 30 novembre. I medici eseguirono un’operazione, da quel momento le condizioni si aggravarono, tanto da far entrare in coma l’anziano. Le indagini da quel momento furono condotte da parte dei carabinieri della locale stazione e dagli uomini dello Spesal. Sul corpo di Pizzolante è stata eseguita un’autopsia, richiesta dal pubblico ministero Imerio Tramis, eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, in modo da verificare le cause della morte. I tre figli di Pizzolante, Daniele, Vituccio e Sonia risultano nel processo le persone offese. Sul registro degli indagati sono stati segnati i nomi di sei medici del reparto di chirurgia generale dell’ospedale di Tricase «Cardinale Panico». Si tratta di un 52enne di Specchia, di un 60enne di Lecce, di un 36enne di Modugno, di un 56enne di Corsano, di un 31 enne di Castro e di un 52enne di Squinzano, il difensore d’ufficio di medici indagati è Pietro Luigi Borgi.