LECCE | È giunto da Brescia con a bordo della sua auto più di un chilo di cocaina. Durante dei servizi di controllo sul territorio, svolti congiuntamente da personale della squadra mobile ed equipaggi del Rcp, sezione di Lecce, nella serata di ieri, intorno le 21, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Giuseppe Pinto, 40enne, nato a Leverano ma domiciliato a Provaglio d’Iseo, provincia di Brescia, volto già noto alle forze dell’ordine per reati di estorsione. Dalle 19 circa, erano stati predisposti posti di controllo sulle principali arterie cittadine, tra cui la superstrada Lecce – Brindisi, in entrambi i sensi di marcia. Verso le 20, un equipaggio del Rcp, all’altezza degli svincoli per le tangenziali, avrebbe fermato un fuoristrada Bmw X5, targato DH730DZ, che procedeva verso Lecce. La potente autovettura era condotta da Pinto, che viaggiava in compagnia di «Teo», uno yorkshire terrier. A seguito di un primo sommario controllo, sul sedile accanto a quello del conducente, è stata rinvenuta una dose di cocaina e tracce della stessa sostanza su un porta CD, verosimilmente assunta poco prima dal conducente. Ritenendo che Pinto potesse aver nascosto altra sostanza stupefacente, la potente autovettura è stata condotta nei garage della questura e successivamente sottoposta ad una approfondita perquisizione, a seguito della quale, occultati all’interno del cruscotto, sotto il vano porta oggetti, sono stati rinvenuti tre involucri in cellophane sottovuoto, contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, di peso rispettivamente pari a 628, 420 e 120 grammi, per un complessivo di un chilo e 168 grammi. All’interno dell’abitacolo è stata, inoltre, rinvenuta una patente di guida falsificata. Il 40enne, che nulla ha ritenuto di dover dichiarare in merito al possesso dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente, del valore commerciale di circa 80mila euro, ha riferito di essere dedito alla vendita di orologi di valore in quel di Brescia e gli affari dovevano essere abbastanza fiorenti, considerato che risulta essere proprietario del costoso Suv. Si ritiene che la presenza del cane a bordo dell’auto servisse a confondere il fiuto dei cani antidroga, circostanza questa confermata dai cinofili della polizia di Stato, ma evidentemente non è bastata a sviare l’intuito degli investigatori della squadra mobile. Il soggetto, dopo i dovuti accertamenti, è stato dichiarato in arresto e, dopo l’avviso dato dal pm di turno, Guglielmo Cataldi, associato presso la locale casa circondariale. Lo stesso ha infine, nominato come difensore l’avvocato Mario Maffi del Foro di Brescia.