NARDÒ | Controlli a largo raggio, i carabinieri scoprono uno scavo abusivo. Si tratta di un risultato a cui i militari diretti dal capitano Stefano Tosi, e dal tenente Alessandro Carpentieri, hanno scoperto in territorio di neretino. I dipendenti della locale stazione, nell'ambito di un'azione di tutela ambientale, hanno scoperto una cava di circa 500 metri quadri di terreno, che sarebbe stata realizzata senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti. Quando i carabinieri sono giunti sul posto, hanno trovato una cavità, realizzata praticamente con certezza, con un macchinario agricolo per il movimento terra. Un'attività che stava modificando l'aspetto geomorfologico del terreno ricadente in zona agricola produttiva. Ora, nei guai, sono finiti due personaggi del posto, proprietari del terreno. Si tratta di P.A., e P.S., entrambi cinquantenni, del luogo. Ma questo, in ordine di tempo, è solo l'ultimo risultato a cui si è arrivati nel corso dell'attività finalizzata alla tutela paesaggistica. Infatti, a partire dal 13 settembre, il bilancio sembra essere stato piuttosto sostenuto. Quel giorno furono denunciate a piede libero cinque persone, mentre il 4 ottobre fu denunciata un'altra, in un episodio in cui finirono sotto sequestro circa 2mila metri quadri di superficie. Il 9 ottobre poi, furono denunciate 6 persone, e una discarica di 20mila metri quadrati fu sequestrata. Un bilancio che è andato avanti anche il 24 ottobre, col la denuncia di una persona e col sequestro di una discarica abusiva di mille metri, e l'11 novembre, quando il sequestro fu piuttosto consistente: ben 900mila metri quadri.
Il 13 novembre poi furono deferite due persone e sequestrata, ancora una volta, una discarica, di 11mila metri quadri. Insomma, un risultato notevole al quale si è riusciti ad arrivare solo con l'impiego di settanta mezzi e con l'ausilio di un elicottero giunto appositamente dal barese. Il dispiego di forze, anche in questo caso, è stato notevole: 150 militari. Intanto, oggi i carabinieri della Compagnia, affiancati dal personale Nas di Taranto e con l'ausilio degli operatori Asl servizio veterinario, tra le 8 e le 12 hanno portato a conclusione un'indagine a largo raggio riguardante la tutela della salute pubblica e frodi nei confronti dei consumatori. I locali ispezionati sono stati in tutto quarantanove e riguardavano pescherie al dettaglio ma anche magazzini all'ingrosso. I militari hanno trovato di tutto: pesce consevato in pessime condizioni, e poi molluschi custoditi senza l'apposita rete e molta altra merce senza alcuna etichetta, che attesta la loro indubbia provenienza. Per i titolari degli esercizi, che risultano essere circa venticinque, sono state applicate sanzioni amministrative ammontanti a circa 19mila euro. Sono stati segnalati pertanto alle autorità comunali locali dai reparti territoriali competenti. La merce sequestrata risulta essere in tutto pari a 300 chilogrammi. In quest'ultimo caso, per portare a termine l'operazione sono stati impiegati diciotto mezzi più trentotto uomini. (e.i.)