LECCE | Si è conclusa con l’arresto di venti persone l’operazione «box.51», alcuni di loro dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed altri invece di detenzione e porto abusivo di armi. Le indagini sono durate un anno, condotte dagli agenti della squadra mobile della questura di Lecce e dal commissariato di polizia di Taurisano. Gli arresti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce su richiesta della direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica. I componenti della banda farebbero parte di un giro di spaccio di sostanze stupefacenti nel basso Salento, soprattutto cocaina, i paesi maggiormente colpiti sarebbero Taurisano, Ugento, Ruffano e Presicce.
Gli agenti hanno stretto le manette ai polsi di Luigi Rizzello, soprannominato Gino rrosti polli, 43enne di Taurisano, Stefano Ancora detto «Steo», 33enne di Casarano, Luigi Stasi detto «Micio», 56enne di Taurisano, i fratelli Luigi e Fabrizio Martello il primo «Patatina», entrambi nati in Svizzera, ma residenti nel Salento, di 30 e 23 anni, Quintino Rizzello «Patatina», 25enne nato a Tricase, Francesco Chiarillo, 25enne di Gagliano del Capo, Giancarlo De Nicoli, 45enne di Presicce, Anna Lucia Rizzo, 28enne di Casarano, Maurizio Fasano, 32enne di Casarano, Rocco Manco detto «Moro», 34enne di Casarano, Andrea Ancora, di Tricase, 25enne, Silvano Franco di Galatina, 57enne, Alessandro Palma detto «Cipolla», 36enne di Taurisano, Massimo Giorgino detto «Paparina», di Casarano, 43enne, Piero Gravili, di Racale, 40enne, Manuele Cesari, di Gallipoli, 26enne ora ai domiciliari, Ivan Negro, di Taviano, 30enne, Luigi Orlando detto «Mostro»), di Racale, di 42 anni e Alessandro Carrozzo, di Campi Salentina, 31enne. Mentre Alessandro Martino, Antonio e Stefano Ancora, Luigi Rizzello e Lucio Cera, ritenuto il capo, risultano indagati, trovandosi già in carcere.
Nel corso delle investigazioni sono emersi collegamenti da parte del sodalizio con esponenti del clan «Tornese» della sacra corona unita, dominante nel territorio di Monteroni, oltre che con singoli fornitori di questa provincia dai quali essi si approvvigionavano. Sono stati registrati numerosi episodi di attività di spaccio di stupefacenti, in particolare eroina, cocaina, hashish e marijuana, molti dei quali verificatesi nel corso dell’estate quando la droga veniva distribuita nelle discoteche delle marine di Ugento. Uno degli arrestati, nel mese di giugno, venne ferito a Torre San Giovanni, marina di Ugento, a colpi d’arma da taglio, a seguito di una lite. Dopo il ferimento si susseguirono delle indagini che portarono alla denuncia di tre persone, in motivo della lite fu la gestione del mercato nero di droga. Nel corso delle operazioni sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari, anche nelle città di Bologna e di Reggio Emilia, dove gli agenti della squadra mobile di Lecce in collaborazione con i colleghi di Bologna e di Reggio Emilia hanno tratto in arresto i due fratelli Luigi e Fabrizio Martello che si trovavano a Bologna per motivi di lavoro e Luigi Orlando che si trovava a Reggio Emilia. Gli arresti, eseguiti in applicazione dell’ordinanza del Gip del Tribunale di Lecce su richiesta del sostituto procuratore Lino Bruno, sono stati operati dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce, del commissariato di Taurisano, del Reparto Prevenzione Crimine «Puglia Meridionale» e dei commissariati di Gallipoli e Otranto.