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MAGLIE | Fu arrestato, accusato e processato circa tre anni fa, nell'ambito di un'operazione denominata «Tre anelli». Poi però fu assolto dalle accuse del pubblico ministero che aveva lavorato congiuntamente alle forze dell'ordine. Era stato indagato all'interno di un'operazione antidroga piuttosto vasta che i carabinieri della Compagnia di Maglie avevano portato avanti, ma fu poi scagionato dalle accuse all'interno dell'aula di tribunale. Ora però, Benedetto Cazzato, di 28 anni, di Maglie, operaio, già noto dunque alle forze dell'ordine, è tornato agli onori della cronaca, poiché ritenuto responsabile di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Un'accusa che lo porterà nuovamente dinanzi a un giudice. I carabinieri della stazione di Maglie, che hanno operato unitamente ai militari del Nucleo operativo e radiomobile, diretto dal maggiore Andrea Azzolini, lo hanno sorpreso nella notte, dieci minuti prima dell'una, con diversi grammi di sostanza stupefacente.
Innanzitutto, c'è da dire che i militari non lo hanno mai perso di vista, neppure quando l'assoluzione da parte del tribunale sembrava avere fugato ogni sospetto circa la sua condotta. I carabinieri, ritenendo che potesse essere un soggetto dedito allo spaccio nella sua città, lo hanno seguito mentre era a bordo della propria autovettura, una Fiat Bravo. E proprio oggi, praticamente all'una, dopo averlo fermato hanno proceduto a un controllo veicolare, esteso poi non solo alla sua persona, ma anche alla sua abitazione. Ed è proprio in quest'ultima occasione che Cazzato è stato trovato in possesso di droga. Cocaina per 26,5 grammi oltre che un bilancino di precisione e vario materiale utile per il confezionamento delle dosi, che è stato sottoposto a sequestro. Nell'auto è stata trovata la droga, divisa in più parti e in più dosi. E poi la sorpresa. Che stava all'interno di un ovetto di cioccolato, come quelli che si trovano sugli scaffali dei bar e delle tabaccherie.
Nel bussolotto all'interno dell'uovo, i militari hanno trovato la sorpresa: 10 grammi di cocaina purissima, che era suddivisa in più parti e in più dosi. Poi, a seguito dell'altra perquisizione, quella domiciliare, nell'atrio del palazzo dell'abitazione, nel posto preciso in cui era stato visto fermarsi e maneggiare qualcosa, hanno trovato altra droga. I carabinieri lo hanno trovato mentre maneggiava il contatore dell'energia elettrica. Poi, dopo il controllo, nella cassetta hanno trovato 7 dosi di cocaina per complessivi 6,10 grammi di stupefacente, contenuti in un unico involucro e poi ancora 10 grammi di mannite, sostanza che spesso viene impiegata per il taglio della droga, e che trova impiego a livello sanitario. E poi, ancora, il bilancino di precisione e alcune buste tagliate, che sarebbero state utilizzate per il confezionamento delle dosi.