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SANNICOLA | Era scomparsa dalla casa del fratello a Pavia da circa una mese e mezzo. Una ragazza di 17 anni di Sannicola, letteralmente datasi per scomparsa, è stata ritrovata dai militari della stazione di Sannicola all'interno dell'abitazione di un uomo di 30 anni, il luogo in cui la giovane minorenne aveva deciso di vivere. L'allarme è stato dato praticamente nelle ore successive alla sua scomparsa, nei primi giorni di ottobre, dal fratello, che lavora a Pavia, tanto che i genitori avevano deciso di affidarla a lui, per farle proseguire e concludere gli studi. La giovane però, contro ogni scelta da parte della famiglia, ha deciso di rintanarsi all'interno dell'abitazione di un uomo che l'ha ospitata fino a qualche ora fa, quando i carabinieri, a seguito di denuncia, hanno fatto un blitz, all'interno della casa dell'uomo, e l'hanno riportata dai genitori. Il ritrovamento, dunque, è avvenuto in tarda serata, dai parte dei militari diretti dal comandante Luca Russo, e coordinati dai colleghi della Compagnia di Gallipoli, diretti dal tenente Stefano Tosi. Le indagini sono cominciate dopo un suo non ritorno a casa, com'era invece solita fare nel pomeriggio.
Da Pavia sono così cominciate ricerche in tutta Italia da parte dei militari dell'Arma dei carabinieri, che poi l'hanno trovata a Sannicola a seguito di complesse indagini condotte su tutto il territorio nazionale. La minore, infatti, è stata ritrovata dopo essere stata tradita da una telefonata fatta alla zia, residente nel comune dell'entroterra gallipolino, e nella quale la rassicurava sulle sue condizioni di salute. A quel punto, acquisiti i tabulati e tutti gli elementi telefonici, i carabinieri sono riusciti a limitare il settore di ricerca proprio sul territorio di loro competenza. Ed ecco che, dopo ricerche andate avanti anche di notte, i militari si sono messi sulle tracce della minore, fino a quando l'hanno individuata all'interno della casa dell'uomo di 30 anni, T.T., che è stato denunciato a piede libero, a seguito di una querela sporta da parte dei genitori della ragazza per sottrazione consensuale di minore. Insomma, è bastata una telefonata per mettere i carabinieri sulle sue tracce, e per capire che la giovane aveva scelto proprio quell'abitazione come rifugio per sottrarsi alle ricerche delle forze dell'ordine.