MARTANO | Lite in famiglia, con parole che volano, e non solo. È il consuntivo di quanto successo oggi, alle 13 circa, in un'abitazione di Martano. Nella lite sono finiti pure i carabinieri che per cercare di sedarla si sono beccati ceffoni volanti, tanto che due di loro, della Compagnia radiomobile di Maglie, sono finiti in ospedale per farsi medicare. Il fatto è successo praticamente all'ora di pranzo, quando le due famiglie, anzichè pensare di degustare un buon pranzo hanno cominciato un diverbio, che poi è degenerato ed è sfociato in una lite violentissima. Il «ring» dove sono volati pugni, calci, schiaffi, sarebbe stata l'abitazione di Cosimino Bevilacqua, un 38enne che risiede in via Atene. I carabinieri che sono stati chiamati, sono dovuti intervenire per sedare una lite ormai diventata irragionevole, che solo con la forza si sarebbe potuta placare. Solo che non son bastati quelli della stazione di Martano, perchè sul posto, da Soleto, sono giunti anche i carabinieri della radiomobile di Maglie chiamati in loro aiuto dato che la situazione era ormai diventata ingovernabile e fuori controlli. Nonostante l'invito alla calma da parte degli ufficiali, a quanto è dato di sapere, i sei protagonisti non si sono calmati. Anzi, quando hanno visto giungere sul posto i carabinieri si sarebbero ancor di più alterati, tanto che due di loro sono dovuti andare in ospedale per farsi medicare le ferite. Insomma, una situazione fuori controllo che ha portato i carabinieri a chiedere rinforzi. I militari sarebbero rimasti coinvolti nella rissa, dopo che il carattere di alcuni dei sei del nucleo familiare si sarebbe surriscaldato particolarmente.
E allora, i carabinieri, uno ad uno, hanno messo le manette ai polsi dei componenti della famiglia, dichiarandoli in arresto con l'accusa di rissa, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in concorso. Le manette, dunque, sono state strette a Cosimino Bevilacqua, e poi a Maria Abbondanza Pasca, di 38 anni, Filomena Bevilacqua, di 40 anni, Luigina Bevilacqua, di 21 anni, Fernanda Garacci, di 42 anni, e Vincenzo D'Amato di 38 anni. Per tutti loro, il magistrato nominato di turno, il pubblico ministero Francesca Miglietta, ha disposto i domiciliari in attesa del processo per direttissima. Due carabinieri, come si diceva, sono finiti in ospedale. Si tratta di due brigadieri, uno dipendente della stazione di Martano, e l'altro di Soleto, che sono stati soccorsi dagli operatori del servizio sanitario d'emergenza 118. I due hanno riportato rispettivamente, il primo una sospetta distorsione al dito mignolo della mano destra, giudicato guaribile in cinque giorni, mentre il secondo, sospetta distorsione al ginocchio sinistro con dolore nella deambulazione, giudicato guaribile in cinque giorni. Sarebbero stati questi ultimi ad essere stati oggetto della presunta aggressione, proprio perché avrebbero agito all'identificazione e al controllo dei componenti del nucleo familiare. Intanto, i carabinieri fanno sapere che non è la prima volta che da Martano intervengono per sedare liti in famiglia. Le pattuglie della stazione, unitamente a quelle della radiomobile di Maglie, sono dovute intervenire in altre occasioni per sedare le liti.