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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Capi
contraffatti sequestrati dalla Guardia di finanza, anche in queste
ultime ore. Un'operazione messa a segno per contrastare il continuo
diffondersi di un mercato clandestino, che sfrutta le prestigiose
marche per effettuare operazioni di compravendita praticamente con
piccoli investimenti, ma mantenendo grosso il guadagno. E ora, nel
mirino delle fiamme gialle, è finito un uomo di Lecce, già noto
alle forze dell'ordine, per precedenti dello stesso tipo, che
servendosi del garage della fidanzata, aveva accumulato merce da
rivendere, proveniente probabilmente dalla Cina, quella di fattura
minore, mentre l'altra da ogni parte d'Europa, come Turchia,
Bulgaria, Romania, e pure dalla Campania, dove il napoletano, si sa,
è un ottimo mittente della merce contraffatta. Questa volta,
l'ennesimo commerciante, è stato oggetto di un controllo, e alla
domanda «che cosa c'hai nel deposito?» si è visto praticamente
spiazzato. Insomma lui, 31enne leccese, titolare di un negozio di
abbigliamento in piazza Ludovico Ariosto, è stato fermato dai
militari della Guardia di finanza, che da sempre porta avanti
operazioni finalizzate al contrasto della diffusione delle griffes
fasulle, mentre era a bordo del suo grosso Suv, proprio mentre era
intento a caricare sul suo veicolo alcuni capi contraffatti.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">In città, nella zona
salesiani, l'uomo aveva circa 6mila capi, che sono stati tutti
sequestrati. Il garage, utilizzato come deposito, è di proprietà
della fidanzata. Il valore della merce, secondo un primo calcolo da
parte delle fiamme gialle, potrebbe ammontare attorno ai 200mila
euro, anche se, venduta al dettaglio, la merce avrebbe potuto
fruttare cifre davvero alte, praticamente mezzo milione di euro. E
allora, quando i finanzieri si sono presentati nel suo negozio, per
chiedere che cosa avesse nel suo deposito, l'uomo avrebbe fatto il
finto tonto, poi però su invito dei finanzieri, accompagnatolo in
quel posto, è uscita fuori la merce. Insomma, dai Salesiani, fino al
negozio, l'uomo portava nel negozio solo la merce da vendere subito,
limitando il suo «traffico» per non cadere sotto l'occhio vigile
della Finanza. Ora, come si ricorderà, questa è solo l'ultima di
una lunga serie di interventi delle fiamme gialle, che a volte sono
intervenuti anche in case di privati, per portare via merce che, non
solo era occultata in casa, ma che nell'appartamento veniva venduta.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il trend sembrerebbe che
si stia portando sempre più verso il commercio «a domicilio», dove
è l'acquirente a raggiungere il deposito non censito e ha fare
scorta delle griffes. Perché si sa, c'è chi è consapevole, ma
anche chi è disposto a pagare meno, pur di vedersi ai piedi un paio
di scarpe col marchio. Dunque giubbotti, pantaloni, scarpe. Ce n'è
per tutti i gusti. Non solo il venditore ambulante, ma ormai anche ci
opera con sede fissa. Il commercio nero delle griffes tocca
praticamente ogni persona che col guadagno facile pensa di poter
guadagnare molto. Intanto, prosegue l'attività della Guardia di
finanza, anche in altri settori d'intervento, come quello
economico-finanziario e in tutto il territorio salentino. Le fiamme
gialle leccesi, in occasione delle festività di ognissanti e nel
giorno di commemorazione dei defunti, hanno effettuato 110
interventi, volti al controllo della lievitazione dei prezzi, degli
articoli floreali e cimiteriali, anche i ceri votivi per esempio,
dell'abusivismo commerciale, e del fenomeno dei parcheggiatori
abusivi contestando 23 violazioni in materia di scontrini e ricevute
fiscali.</p>