Data pubblicazione: 06/11/2008 | CRONACA
Il giallo di Taurisano. Interrogato il genero di Ettore Attanasio
In mattinata è stato interrogato, per oltre due ore, davanti ai giudici della Corte D’Assise, il genero di Ettore Attanasio. L’unica imputata è la moglie, accusata di aver iniettato una dose di eroina per poter vivere una relazione extraconiugale.
<p style="text-align: justify;"><strong>TAURISANO</strong> | Continua il processo nei confronti di <strong>Lucia Bartolomeo</strong>, l’infermiera di Taurisano accusata di aver ucciso il marito <strong>Ettore Attanasio </strong>(<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1806"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1806</strong></a>). La donna, nell’aula della Corte D’Assise di Lecce, è accusata di aver ucciso il marito con una dose letale di eroina, in modo da poter vivere la relazione extraconiugale, che da tempo aveva intrapreso con una seconda persona. Le indagini sono state condotte dagli agenti del commissariato di Taurisano. Davanti ai giudici è comparso, nell’udienza di oggi, il padre della Bartolomeo, Rolando, l’uomo avrebbe risposto alle domande, per oltre due ore, formulate dal pm <strong>Guglielmo Cataldi</strong> e dal presidente della Corte D’Assise, <strong>Giacomo Conte</strong>. Dall’interrogatorio, si evince, attenendo che Attanasio non era il tipo che potesse fare uso di droga, nell’interrogatorio ha espresso la possibilità che l’assunzione dell’eroina sia stato un suicidio. Durante l’interrogatorio Bartolomeo ha raccontato le ultime ore di vita di Attanasio, affermando che tra la figlia e il genero non c’erano problemi di convivenza, inoltre l’uomo non era al corrente della malattia del genero, giustificandone anche l’assunzione della sostanza per il suicidio. A fine interrogatorio Bartolomeo ha dichiarato di non aver visto nelle ultime ore di vita la flebo di Attanasio, versione che va in contrapposizione con il verbale rilasciato dagli agenti del commissariato di Taurisano.</p>