Data pubblicazione: 06/11/2008 | CRONACA
Nel capannone industriale stoccava rifiuti, denunciato. Sequestrate le attrezzature
Attrezzature per lo stoccaggio di rifiuti e un capannone industriale adibito per l'illecita attività. L'hanno sequestrato i finanzieri del Comando provinciale di Lecce, che sono intervenuti nelle scorse ore nel sito. Denunciato il titolare.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALATONE</strong> | Un
capannone industriale e attrezzature meccaniche. Tutto sequestrato. E
in più sono partite due denunce, una all'amministratore legale della
ditta, e l'altra a quello di fatto che gestiva l'attività. È questo
il consuntivo dell'ultima operazione condotta dalle fiamme gialle del
Comando provinciale di Lecce di piazzetta dei Peruzzi 1. I militari
del Nucleo di polizia tributaria all'esito di specifici controlli in
materia di tutela del paesaggio e dell'ambiente, hanno sottoposto a
sequestro un capannone industriale dove venivano stoccati rifiuti in
maniera illecita, sia speciali che non. L'attività di stoccaggio ha
interessa circa 5mila chilogrammi di spazzatura, tra cui
elettrodomestici usati, e copertoni e altri rifiuti speciali.
L'azienda, a Galatone, detiene l'appalto sullo smaltimento dei
rifiuti, e fu già oggetto d'attenzione da parte del pubblico
ministero titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Giovanni
Gagliotta della Procura della Repubblica del Tribunale di Lecce. La
ditta avrebbe in un primo momento operato in una cava a cielo aperto,
che si trova sulla Galatone-Galatina, e che fu già oggetto
d'intervento da parte dei militari della Guardia di finanza che vi
trovò alcune presunte irregolarità. Il trasferimento in un
capannone della zona industriale sarebbe dunque avvenuto in un
secondo momento, ma l'azienda non si sarebbe «innovata» nello
smaltimento tanto che i finanzieri ne denunciano proprio l'iter.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">E poi inoltre,
attrezzature per l'attività di stoccaggio e il deposito di rifiuti,
in particolare attrezzature per il deposito dei rifiuti e tre cassoni
scarrabili, una pala meccanica, un escavatore e un frantumatore.
Un'operazione, si diceva, condotta dai finanzieri nelle ultime ore,
che hanno messo nei guai due soggetti, che ora, dopo essersi presa
una denuncia, dovranno rispondere dinanzi all'autorità giudiziaria.
A quanto pare, poi, tra le contestazioni, quella che l'azienda avesse
utilizzato un trituratore di rifiuti posto sotto sequestro. Per
questo, i finanzieri si sono serviti anche del supporto dell'Arpa,
l'Agenzia regionale per l'ambiente. Si attende dunque, l'esito
dell'inchiesta da parte della magistratura, che imputerà eventuali
responsabilità.</p>
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