Data pubblicazione: 05/11/2008 | CRONACA
Abusa delle figlie minorenni di 7 e 10 anni, condanna per un 53enne padre-padrone
Alliste. Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, e atti sessuali. Sono queste le accuse con le quali un uomo di Alliste, M.A., di 53 anni, agricoltore, è stato condannato per aver commesso i reati dal 1998 al 2003. Avrebbe abusato delle due figlie.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>ALLISTE</strong> | Presunte
violenze sessuali, e maltrattamenti in famiglia, nonchè atti
sessuali compiuti ai danni di due figliolette minorenni. Sono i reati
di cui dovrà rispondere dinanzi a un giudice M.A., 53 anni,
agricoltore di Alliste. I militari della compagnia dei carabinieri di
Casarano hanno arrestato l'uomo, di cui non mettiamo le generalità
per tutelare le figure delle minori, per presunti reati che
l'agricoltore avrebbe commesso dal 1998 al 2003, ai danni di due
figlie minorenni. Le due piccoline, che all'epoca dei fatti avevano
rispettivamente 7 e 10 anni, fecero venire alla luce nel 2003 le
vicende che portarono alla condanna, a seguito della confidenza che
una di loro fece ad una maestra. Una dichiarazione che la maestra poi
confidò in tutta riservatezza al dirigente scolastico, che fece
partire la denuncia alla Procura della Repubblica, per tutelare,
appunto, le minorenni. Poi le indagini dei carabinieri portarono ad
una serie di riscontri che i militari ritengono del tutto
attendibili.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">L'uomo ora, al quale da
poche ore sono state allacciate le manette ai polsi, oltre all'ordine
di carcerazione per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza
sessuale e atti sessuali, per i quali dovrà espiare la pena
definitiva di 5 anni e sei mesi di reclusione, comminata in
esecuzione della sentenza di condanna emessa il 18 giugno 2007, dal
Tribunale di Lecce, dovrà fare i conti con l'interdizione dai
pubblici uffici, la decadenza della potestà genitoriale, e
l'interdizione dall'esercizio di tutela e curatela. Ma a quanto pare
non sarebbe tutto. I carabinieri infatti, scoprirono indebite
pressioni esercitate sulle minori da parte degli stessi familiari per
convincerle ad abbandonare la «casa famiglia», dove nel corso delle
indagini erano state nel frattempo condotte dal giudice minorile, per
ritornare invece nella propria dimora. A quanto pare si tratterebbe
di un modo attraverso il quale le bambine sarebbero state obbligate a
riferire il falso dinanzi al giudice con l'obiettivo di far
scagionare il padre. Per questo motivo, nell'ambito dello stesso
procedimento risultano indagate altre sei persone, parenti delle
bambine, per il reato di «violenza per costringere a commettere un
reato».</p>