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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LEVERANO</strong> | Un incidente banale, con il fucile. Un colpo all'addome, tanto quanto è bastato per fargli perdere la vita. Una tragica avventura, questa mattina, per un uomo che si era recato con un amico a effettuare una battuta di caccia. Una tragedia che si è consumata in campagna, sotto gli occhi di un amico, che nonostante abbia allertato i soccorsi, quando i sanitari lo hanno raggiunto e portato in ospedale, per lui non c'era ormai più nulla da fare. <strong>Andrea Giordano</strong>, di 32 anni, di Leverano, è arrivato all'ospedale di Copertino «San Giuseppe Sambiasi» praticamente già morto. Un incidente, si diceva, tanto tragico quanto banale. Un colpo di fucile partito per sbaglio, che lo ha raggiunto all'addome e lo ha fatto cadere per terra sanguinante. Proprio nelle prime ore dell'alba, Giordano, dopo aver percorso contrada «Zanzara», in agro di Veglie, tra Leverano e Torre Lapillo, aveva raggiunto località «Monsignore», che si trova tra Nardò, Veglie, e Porto Cesareo per una battuta di caccia. Giordano, con tuta da caccia aveva raggiunto la campagna intorno alle 9, dov'era giunto in compagnia dell'amico. A quanto è dato di sapere, il 32enne sarebbe stato nuovo alla caccia, tanto che si è trovato a maneggiare l'arma non senza qualche difficoltà. Maneggiato il fucile, calibro 12, stando ai primi accertamenti avrebbe avuto il dito sul grilletto dell'arma. Dopo l'attivazione del percussore sarebbe partita la prima pallottola. L'imprenditore, piegatosi in basso, avrebbe subìto un secondo pallino, che gli avrebbe perforato l'addome, da una distanza ravvicinata, appena 30 centimetri.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Una scena raccapricciante agli occhi dell'amico, che si trovava a circa 20 metri di distanza. Allertati i soccorsi, il giovane ha composto il numero di telefono del servizio sanitario d'emergenza 118. Sul posto, anche i carabinieri allertati al 112, che sono giunti sul posto dalla stazione di Porto Cesareo, insieme ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, della Compagnia di Campi Salentina, diretta dal tenente <strong>Simone Puglisi</strong>. Un luogo non facile da raggiungere, tra uliveti, stradine di campagna. Intanto, il magistrato di turno, il sostituto procuratore <strong>Maria Consolata Moschettini</strong> ha disposto l'esame autoptico dopo aver nominato il medico legale, <strong>Alberto Tortorella</strong>, che dovrà eventualmente stabilire la traiettoria del proiettile che lo ha perforato. Il pubblico ministero, inoltre, ha disposto ulteriori accertamenti. I due fucili e le cartucce, infatti, sono stati sequestrati per un'eventule perizia. Giordano, imprenditore edile di professione, viveva all'interno del suo nucleo familiare, in via Schiba con la moglie, <strong>Marisa Pinto</strong>, e con la figlioletta nata da poco, di appena tre mesi. La sciagura ha lasciato il paese sconvolto. Anche il sindaco della città di Leverano, <strong>Cosimo Durante</strong>, che lo conosceva bene non ha avuto molto dire, se non che si trattasse di una brava persona. «Un uomo piuttosto conosciuto in paese, rispettato, stimato. La notizia appena appresa dai concittadini ha lasciato tutto senza parole. Una tragedia assuda - sottolinea Durante - non c'è che dire. Sono profondamente dispiaciuto perché si tratta di una persona dedita al suo lavoro, ed era particolarmente sereno dopo la nascita della figlia».</p>
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