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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 31/10/2008 | CRONACA
Condannato a 3 anni di reclusione, si presenta alla casa circondariale di Bologna
Il provvedimento di carcerazione scaturì il 15 ottobre scorso da una sentenza della Corte d'Appello presso la Procura generale della Repubblica di Taranto. Antonio Vito Cioffi, di 57 anni, di Santa Maria al Bagno, fu arrestato il 15 maggio '00.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NARD&Ograve;</strong> | Si consegna spontaneamente agli agenti penitenziari della casa circondariale di Bologna, dopo che fu arrestato per la seconda volta nel 2000. Antonio Vito Cioffi, di 57 anni, di Santa Maria al Bagno, marina di Nard&ograve; nei giorni scorsi ha raggiunto il carcere, in quanto dovr&agrave; scontare una pena di tre anni e dieci giorni di reclusione, in relazione a un provvedimento di cumulo emesso dalla Corte d'Appello presso la Procura generale della Repubblica di Taranto, il 15 ottobre scorso. Un provvedimento che scaturisce da un'indagine della Squadra mobile di Lecce cominciata nel 1997, anno in cui Cioffi fu rimesso in libert&agrave; da un precedente periodo di carcerazione. Gli agenti della Squadra mobile, poi, che non lo hanno mai perso di vista, hanno accertato che Cioffi avrebbe ripreso le proprie attivit&agrave; illecite, all'interno della Sacra Corona Unita, trafficando ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Il 15 maggio del 2000, dunque, nell'ambito dell'operazion &laquo;Cool Wool&raquo;, coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Lecce, oltre a lui, furono arrestati anche numerosi soggetti pregiudicati della provincia di Lecce, ma anche di altri soggetti residenti all'estero che inviavano la droga nel Salento. Il 16 maggio del 1989, Cioffi fu denunciato dalla Polizia di Stato per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di ingenti quantit&agrave; di stupefacenti, insieme ad altri soggetti facenti parte del clan Padovano di Gallipoli, e Coluccia di Noha, e quindi condannato con quell'accusa a otto anni e sei mesi di reclusione per traffico e spaccio di ingenti quantit&agrave; di stupefacenti. A Santa Maria al Bagno si trovava dal 2006, e in numerose occasioni fu controllato dai poliziotti del Commissariato di Nard&ograve;, anche in compagnia di altri soggetti con precedenti penali.</p>
L'EDITORIALE
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