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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 29/10/2008 | CRONACA
Scuola, il decreto «Gelmini» è legge. Manifestazioni e ore piccole nel Salento
È stata approvata nella mattinata di oggi al Senato la riforma «Gelmini». Circa mille studenti hanno reagito all’amara notizia con un corteo partito da porta Napoli. Alcuni studenti hanno organizzato una «notte bianca» in piazza Sant’Oronzo.
di Paolo Franza


<p style="text-align: justify;"><strong>LECCE </strong>| La riforma &laquo;Gelmini&raquo; &egrave; da questa mattina una legge a tutti gli effetti. Un decreto un po' scomodo per gli studenti che continueranno a protestare in tutta Italia. Una settimana intensa quella appena trascorsa nella provincia di Lecce, dove la maggior parte degli studenti hanno organizzato manifestazioni, cortei e anche occupazioni, nel nostro territorio vedremo ancora delle assemblee studentesche, proteste, pacifiche e non violente, e domani a Lecce un lungo corteo di studenti esprimer&agrave; il loro parere contrario in merito all&rsquo;approvazione. Previsto un sit-in sotto palazzo Madama. Nella mattinata di oggi si sono verificati gravi episodi insostenibili all&rsquo;Universit&agrave; del Salento. Per protestare contro i provvedimenti del ministro Gelmini, alcuni rappresentati di movimenti studenteschi delle facolt&agrave; di Economia, Lingue e Scienze della Comunicazione, hanno convocato delle assemblee, chiedendo ai docenti di far convogliare tutti gli studenti nell&rsquo;aula preposta all&rsquo;incontro per discutere del nuovo decreto legislativo 133/2008, passato al Senato con 162 voti a favore e 134 contrari, 3 le astensioni. <strong>Claudia Casarano</strong>, responsabile delle Pari opportunit&agrave; di An e componente dell&rsquo;esecutivo provinciale di Alleanza Nazionale, commenta le tensioni che in questi giorni stanno scuotendo il mondo accademico e studentesco italiano. &laquo;Fatto salvo il diritto di ciascuno di discutere sui problemi dell&rsquo;Universit&agrave; e di indire assemblee per gli studenti e i professori, non si pu&ograve; comunque tollerare oltre che siano in primis i docenti ad invitare i ragazzi a non fare lezione per partecipare attivamente alle proteste. Questo calpesta i diritti di tutti quegli studenti che la mattina si recano in facolt&agrave; per partecipare alle lezioni, soprattutto i pendolari della provincia che sono costretti a percorrere decine di chilometri per raggiungere il capoluogo salentino. Anche per domani, - continua Casarano - &egrave; prevista un&rsquo;assemblea generale di tutte le facolt&agrave; dell'Universit&agrave; del Salento. Auspichiamo che ciascuno sia lasciato libero di scegliere se aderire alla protesta o restare in aula a seguire le lezioni, senza essere privato del diritto allo studio.<strong> </strong>Tra l&rsquo;altro, questa mattina in Senato si &egrave; approvato il decreto sulla riforma della scuola e il ministro Gelmini ha dichiarato che entro una settimana presenter&agrave; un piano sull&rsquo;universit&agrave;. Non sarebbe forse il caso di attendere chiarezza sulle misure di razionalizzazione che saranno proposte, prima di protestare invano su presunti e strumentali tagli e privatizzazioni che si ravvisano nei provvedimenti assunti dal Governo, impedendo di fatto lo svolgersi delle lezioni e la garanzia del diritto allo studio per chi ha voglia di studiare?&raquo;</p> <p style="text-align: justify;">Notte piena di vitalit&agrave;, quella appena trascorsa a Lecce, dove alcuni studenti hanno deciso di fare le ore piccole riunendosi in vari rioni, come piazza Sant&rsquo;Oronzo, per manifestare facendo baldoria con urla, applausi e striscioni. A controllare tutto ci&ograve; c&rsquo;erano gli agenti della Digos che hanno monitorato tutti i movimenti dei giovani impedendo che qualcuno andasse oltre i limiti consentiti. Nella mattinata di oggi, dopo aver ricevuto l&rsquo;amara notizia, quasi mille studenti dei vari istituti superiori del Salento, hanno deciso di partire in corteo da porta Napoli e di attraversare tutto Lecce portando in mano striscioni con su scritto &laquo;Berlusconi ha deciso di chiamare la polizia, si costituisce?&raquo;, &laquo;Avanti la cultura, Virgilio non ha paura&raquo;, &laquo;Non ci avete come volete, ci dispiace, ma siamo uniti&raquo;. Dirigenti scolastici e professori si sono diretti in mattinata verso le scuole leccesi con la preoccupazione di quello che poteva accadere quando il decreto &laquo;Gelmini&raquo; sarebbe passato al Senato. Nei giorni scorsi si sono registrati atteggiamenti che sono andati oltre ai limiti consentiti, quasi 150 ragazzi fecero irruzione all&rsquo;interno del Liceo Scientifico &laquo;Padula&raquo;, mettendo scompiglio tra studenti impegnati a svolgere le normali attivit&agrave;, mettendo a subbuglio la scuola (<strong><a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1828">http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1828</a></strong>).</p> <p style="text-align: justify;"><br />Sulla situazione che si &egrave; creata in queste ore nel Salento interviene anche <strong>Roberto Tundo</strong>, componente della direzione nazionale di An: &laquo;Anche a Lecce, gli universitari, sembrano difendere pi&ugrave; gli interessi della casta dei professori e dei presidi, che i propri. Possibile che gli studenti leccesi non vedano come troppi corsi di laurea, troppi docenti, troppe spese non istituzionali, ed una mania di grandezza che ha moltiplicato le sedi universitarie a Taranto e a Brindisi abbiano sottratto alla cultura, all&rsquo;insegnamento e alla formazione ingenti risorse finanziarie?&raquo; Tundo si esprime sulla &laquo;calda&raquo; giornata di domani, dove, molto probabilmente, gli studenti invaderanno la citt&agrave; di Lecce, per protestare contro il voto previsto al Senato per l&rsquo;approvazione definitiva del Decreto del ministro Gelmini. &laquo;La vera anomalia &ndash; spiega Tundo - &egrave; quella del movimento degli studenti che, almeno quelli pi&ugrave; rumorosi, anche a Lecce, sembrano difendere pi&ugrave; gli interessi della casta dei professori e dei presidi, che i propri. Insegnanti ed alunni, delle medie superiori e dell&rsquo;universit&agrave;, sono scesi in campo con occupazioni, cortei, lezioni in piazza, manifestazioni di protesta nei confronti della riforma del ministro Mariastella Gelmini, per la preoccupazione che possa venire ridotto il tempo pieno, per la tutela delle scuole di montagna con meno di cinquanta alunni, per disapprovare il ritorno al maestro unico (seppur affiancato dall&rsquo;insegnante di religione e da quello di inglese), per voti espressi in decimi, per il 5 in condotta, per il blocco dei manuali per cinque anni. &Egrave; questo il cuore della legge in via di approvazione, che ha come obiettivo la riforma della scuola elementare. Il decreto Gelmini riforma la scuola elementare, i tagli all&rsquo;universit&agrave; erano invece inseriti nella manovra economica del governo Berlusconi presentata a giugno ed approvata nel mese di agosto. Ma, anche quando la protesta sembra indirizzarsi verso i problemi propri dell&rsquo;universit&agrave;, l&rsquo;onda anomala si schiera dalla parte del potere, dei baroni. Le universit&agrave; lamentano il taglio dei fondi di finanziamento ordinario ma non spiegano come gli Atenei siano diventati, nel corso dell&rsquo;ultimo decennio, dei formidabili centri di spesa. Possibile che gli studenti universitari leccesi non vedano come troppi corsi di laurea, troppi docenti, troppe spese non istituzionali, ed una mania di grandezza che ha moltiplicato le sedi universitarie a Taranto e a Brindisi abbiano sottratto alla cultura, all&rsquo;insegnamento e alla formazione ingenti risorse finanziarie? &Egrave; vero, o no, che girando fra le aule universitarie dell&rsquo;universit&agrave; del Salento, si assiste ad insegnamenti che sono seguiti da cinque o sei studenti? A chi giova: agli studenti o ai professori? Vendola ed Emiliano, questa mattina, a Bari si sono messi alla testa del corteo studentesco per conservare l&rsquo;esistente nel nome di una sinistra che difende i costosi privilegi della casta baronale (il sistema universitario, ormai, esclude i diversi&hellip;i non raccomandati, infatti, sono poche eccezioni). Per fortuna &ndash; conclude Tundo - ci sono anche tanti studenti che lottano per la selezione dei meritevoli, per il rispetto degli alunni, per l&rsquo;efficacia e per l&rsquo;efficienza nella scuola, perch&eacute; le risorse siano investite per una scuola di qualit&agrave;, per lo sviluppo e la ricerca.<br /><br />&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Oggi, intorno alle 11, mentre si svolgeva il corteo di protesta degli studenti sotto al senato, i ragazzi del Blocco Studentesco sono stati caricati da sedicenti studenti antifascisti un po&rsquo; troppo avanti con l'et&agrave; , che volevano escluderli dalla manifestazione. Alle cariche sono seguite le proteste di tutto il corteo per questo tentativo di esclusione di una parte di studenti dalla protesta anti-gelmini. Gli studenti in piazza hanno cominciato ad intonare il coro &laquo;ne rossi ne neri solo liberi pensieri&raquo; per condannare l'episodio di violenza contro i ragazzi del blocco studentesco. &laquo;Rifiutiamo questo tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti da parte di alcuni idioti antifascisti&raquo; commentano i ragazzi del Blocco Studentesco. L'aggressione premeditata ha lasciato due ragazzi del blocco studentesco feriti. &laquo;Alcune agenzie riportano i fatti in maniera distorta, addossando addirittura la responsabilit&agrave; al Blocco Studentesco - proseguono &ndash; ma abbiamo filmati che pubblicheremo su youtube e su facebook, unicimedia liberi, che come al solito dimostreranno una realt&agrave; ben precisa: gli scontri e le divisioni fra studenti sono fomentate dagli antifascisti che non accettano che nella protesta studentesca ci sia unit&agrave; generazionale fra ragazzi di destra e di sinistra&raquo;. Intorno alle 12, inoltre, i ragazzi del Blocco Studentesco, sono stati nuovamente caricati da un centinaio di antifascisti organizzati con bastoni e caschi. &laquo;Molti dei nostri sono rimasti feriti per mano degli antifascisti&raquo; la vicenda si &egrave; svolta sotto gli occhi attoniti di tutti gli studenti romani e di numerosi giornalisti. &laquo;Il tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti escludendo il Blocco Studentesco prosegue con una ferocia inaudita da parte degli antifascisti&raquo; proseguono gli esponenti del Blocco. &laquo;Per spaccare il fronte degli studenti non &egrave; arrivata la auspicata polizia di Berlusconi, ma la violenza antifascista&raquo;.</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
RETELUNA TV
CAMPIONATI ITALIANI
La redazione
La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
QUASI IN B
La redazione
A pochi giorni dalla fine del campionato il Lecce lotta per la salvezza.
CRESCE L'ATTESA
di Giorgio Coluccia
Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
I FALCHI VOLANO
La redazione
La Dimcar Falchi Ugento vincono tre set. Ora secondi in classifica.
SCACCO MATTO
di Giorgio Coluccia
Al team di Giannini basta un tempo per risolvere la pratica Benevento.
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