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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Non è
una scena da film. Con un'impronta si è riusciti a risalire al
rapinatore che aveva messo a segno una rapina ai danni di una filiale
leccese del Monte dei Paschi di Siena. Una rapina che risale al primo
settembre scorso
(<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=961"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=961</strong></a>), quella
cioè in via Fazzi, praticamente dinanzi all'Anfiteatro che si
trova adiacente a piazza Sant'Oronzo. Il fatto venne compiuto poco
dopo le 16. Un uomo, armato di taglierino, si introdusse all'interno,
e col taglierino minaccio un dipendente della Monte Paschi, di farsi
consegnare il danaro. Poi, dopo essersi conto che gli impiegati
avevano già avvertito la polizia, se la diede a gambe senza
portare via nulla. Sul posto, infatti, il primo settembre giunse una
pattuglia della Sezione volanti della Questura di Lecce. A quanto
pare, il responsabile della rapina sarebbe stato individuato. Si
tratterebbe di Gianni Giardino, 21enne di Bari, già noto alle
forze dell'ordine per aver avuto precedenti per rapina. L'ordinanza
di custodia cautelare in carcere è giunta questa mattina.
All'epoca dei fatti, lo ricordiamo, il giovane armato di taglierino,
aveva indossato un cappellino con la visiera. Attorno alle 15,15 fece
ingresso in agenzia, coprendosi il viso con una calzamaglia. Appena
giunto all'interno, viste le cattive intenzioni, un impiegato della
banca tentò di affrontarlo, ma il malvivente riuscì a
saltare il bancone dove sono ubicate le casse. In pratica, preso di
mira un impiegato che stava seduto dov'era ubicata la prima cassa,
l'avrebbe minacciato di farsi consegnare il denaro. Poi però,
resosi probabilmente conto che quello sportello era chiuso, decise di
darsi alla fuga, perché i minuti stavano passando e il
tentativo era ormai sfumato.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il taglierino, poi,
sarebbe stato lo strumento per guadagnarsi la fuga. Perché
sotto minaccia dell'oggetto atto a offendere, il giovane si sarebbe
fatto strada, nonostante il tentativo di immobilizzarlo, giunto
dapprima da un impiegato, poi da un cliente. Insomma, riuscì a
far perdere le proprie tracce. Dopo pochi minuti dall'arrivo delle
volanti, il sopralluogo. Gli operatori della Polizia scientifica,
giunti sul posto, accertarono che il rapinatore aveva lasciato
un'impronta sul vetro divisorio di una delle casse. Dopo averla
rilevata, gli agenti di polizia specializzati hanno effettuato una
comparazione con sistema Afis, che ha decretato l'appartenenza a
Giardino. Nel corso del sopralluogo poi, vennero anche sequestrati
alcuni oggetti, come una collanina in oro, che si trovava all'interno
dell'istituto di credito, che era stata persa dal rapinatore durante
la sua fuga, e all'esterno, in un luogo poco distante, sono stati
invece rinvenuti il taglierino, la calzamaglia (anche questa molto
utile per gli investigatori, per via dei peli che si erano
accumulati), e la maglia a maniche lunghe che era stata indossata dal
rapinatore, ritenuto segno inequivocabile di una strategia posta in
essere da lui stesso, che prevedeva un cambio di abbigliamento, con
l'obiettivo di depistare le ricerche. La collanina in oro, intanto, è
risultata appartenere proprio a Giardino, in quanto sarebbe stata
indossata da lui durante un fotosegnalamento operato dalla Questura
di Bari, a suo carico l'11 agosto 2008, poco più di quindici
giorni prima del tentativo di rapina. L'attività di
investigazione, ovviamente, è stata portata avanti dal
pubblico ministero procedente, il sostituto Emilio Arnesano, e poi
condivise dal gip Ercole Aprile, che ha emesso l'ordinanza di
custodia cautelare. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti per
verificare su Giardino, è da ritenersi responsabile di altri
fatti criminosi commessi nel capoluogo. Il ragazzo, comunque, si è
visto mettere le manette ai polsi dagli agenti della Squadra mobile
di Ancona, dove si trova detenuto presso la casa circondariale del
luogo, per via anche di una rapina in banca nel corso della quale era
riuscito a impossessarsi di 17mila euro.</p>
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