Data pubblicazione: 25/10/2008 | CRONACA
Fermate perché senza casco, chiamano il cognato neretino che aggredisce i carabinieri
Aggrediscono i carabinieri che le hanno sorprese a viaggiare su uno scooter senza casco. Loro però, contrarie alla contestazione della violazione hanno reagito. Dalle minacce alle mani, i carabinieri hanno fatto scattare le manette.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALATONE</strong> | In tre,
senza casco, sullo scooter, aggrediscono i carabinieri e finiscono in
manette. È successo nel pomeriggio di ieri a Galatone, che i
carabinieri della Compagnia di Gallipoli, hanno arrestato in
flagranza di reato, con le accuse di resistenza, violenza, minaccia e
lesioni a pubblico ufficiale, tre giovani, rispettivamente due donne
di 20 anni di Galatone, e un uomo di 27 anni, di Nardò. I
militari stavano lavorando in un servizio di pattugliamento del
territorio, finalizzato al controllo della circolazione stradale.
Sono intervenuti sul posto dopo aver notato le due che stavano
trasgredendo il codice della strada, nonostante di lì a poco
c'era un vigile che, probabilmente accortosi dell'infrazione, non
avrebbe fatto nulla per fermarle. Dopo aver individuato, dunque, le
due donne che viaggiavano senza casco su uno scooter, hanno proceduto
a fermarle contestando loro la violazione delle norme del codice
della strada. Una di loro, probabilmente quella che si trovava alla
guida del mezzo, nel frattempo ha avvertito il cognato, che in pochi
minuti è sopraggiunto sul posto. Qui i parenti avrebbero
cominciato a inveire, addirittura con minacce di morte verso
l'appuntato che le aveva fermate. Ed è così che, dopo
qualche momento di tensione, dalle minacce si è passati alle
mani.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Le due donne spalleggiate
da uno dei parenti, hanno aggredito i carabinieri che hanno poi
chiamato rinforzi, e le hanno bloccate fino a trarle in arresto. Le
manette ai polsi sono state strette a Barbara Garacci, di 20 anni, di
Galatone, casalinga e alla sorella, Graziana Garacci, anche lei di 20
anni e di Galatone, che però risiede a Nardò col
convivente Luigi Micca, di 27 anni, di Nardò. E sarebbe stato
proprio quest'ultimo, tra l'altro già noto alle forze
dell'ordine, a inveire contro il militare. «Io t'ammazzo»
gli avrebbe gridato, parole alle quali si sarebbero susseguiti pugni,
calci, spintoni. A quel punto, tutti in caserma. Una di loro,
incinta, avrebbe finto di sentirsi male, tanto che i carabinieri
hanno chiamato un'ambulanza, che quando è sopraggiunta sul
posto, dopo averla visitata ha detto che stava bene e non aveva
nulla. Poi, su disposizione dell'autorità giudiziaria è
stata tradotta al proprio domicilio, mentre gli altri due sono stati
condotti presso la casa circondariale di Lecce, Borgo San Nicola, a
disposizione del magistrato. Nel frattempo, l'appuntato aggredito è
stato condotto in ospedale per accertamenti. I medici gli hanno dato
20 giorni di prognosi, per via delle lussazioni e delle echimosi che
gli hanno riscontrato su tutto il corpo. In particolare al polso, che
poi gli si è gonfiato e che gli sarebbe stato storto dal
neretino durante la colluttazione.</p>
<p> </p>