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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CALIMERA</strong> | Per
l'elicottero caduto in volo in Francia, ieri nel pomeriggio, si
cercano le cause. Tanto che una commissione dell'Aeronautica militare
italiana sarà da oggi in Francia per indagare sulle cause che
hanno portato all'incidente dell'elicottero HH-3F in cui sono morti
otto italiani. Tra cui <strong>Massimiliano Tommasi</strong>, maresciallo di
prima classe, di 34 anni, di Calimera. Tra le ipotesi vagliate in un
primo momento c'era quella di una collisione con il secondo
elicottero che li stava seguendo o con altri velivoli, perché
le condizioni del tempo erano ottime. Sette vittime appartenevano al
Centro Sar di Brindisi, mentre l'ottava apparteneva al Centro Sar di
Rimini. Massimiliano unitamente ai suoi colleghi era specializzato
nei soccorsi. Appartenente al 15esimo Stormo di Pratica di Mare,
aveva partecipato al salvataggio di tante persone, in un organo che
ne aveva salvate ben 7mila di vite a partire dal 1965 fino ai giorni
nostri. Le fiamme, probabilmente, hanno avvolto l'elicottero quando
era ancora in volo. Ma si tratta solo di un'ipotesi che non ha al
momento alcun tipo di fondamento se non per le testimonianze, ancora
al vaglio degli inquirenti.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ieri sera, a Calimera,
tantissime persone si sono strette attorno al dolore dei familiari,
che quando hanno appreso la notizia dai telegiornali si sono
preoccupati e hanno provato a contattare Massimiliano invano sul
cellulare. Il padre di Massimiliano, Luigi, e la madre, la signora
Gina, sono stati avvertiti ieri sera dal sindaco della città,
Giuseppe Rosato, che ha avuto il difficile compito di avvertire la
famiglia. Sarà lui, dunque, a proclamare il lutto cittadino. E
proprio ieri, in mattinata, i genitori lo avevano sentito, e avevano
avuto la garanzia che andasse tutto bene. Un incidente inaspettato,
non ci sono dubbi. Il primo cittadino, ieri in tarda serata, dopo
l'ufficialità delle vittime, ha avuto il difficile compito di
recarsi in casa della famiglia, che ha trovato in un dolore
straziante, per una notizia sopraggiunta all'improvviso e decisamente
inaspettata. È a quel punto che si sono avvicinati parenti,
amici, cittadini, nell'abitazione di via Roma, al civico 56. Sul
posto è giunta anche un'ambulanza nel caso qualcuno dei
familiari, a causa della forte emozione, avesse avuto qualche
mancamento.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>DAL SAR DI BRINDISI,
«SONO MORTI AMICI»</strong> | «È sconvolgente
leggere su questi fogli i nomi di coloro con i quali noi scherzavamo,
fino all'altro giorno, e con i quali abbiamo condiviso con passione
l'obiettivo del Sar che è quello della salvaguardia della vita
umana». Le parole del luogotenente Giorgio Esposito, portavoce
del Sar, lascia trasparire un'emozione forte. Ragazzi, uomini,
decisamente coraggiosi, che proprio qualche giorno prima aveva
concluso un'operazione benefica per la vita: «Sono questi -
sottolinea - gli stessi nomi che qualche giorno fa abbiamo diffuso in
cui si parlava del trasporto a Napoli di una bambina cardiopatica, di
un uomo trasportato a Brindisi per aver riportato grosse ustioni, e
poi la partecipazione a ricerche in mare. Persone che vivevano con
grande passione questa grande specialità del soccorso aereo».
Intanto, proprio nel pomeriggio, partiranno per la Francia con un
aereo militare da Brindisi i parenti delle vittime pugliesi. È
quanto comunicato dall'84esimo Centro di soccorso aereo Sar di
Brindisi. Anche Luigi e Gina saranno alla volta della città
parigina. Sono 11, dunque, le persone che si recheranno in Francia a
bordo dell'aereo militare. Con loro partiranno anche alcuni ufficiali
del Centro Sar brindisino. L'orario della partenza dell'aereo non è
stato ancora fissato. Con loro, poi ci sarà anche un tenente
colonnello medico.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>L'IMPATTO FATALE</strong> |
L'incidente, lo ricordiamo, è avvenuto ieri attorno alle
16,30, durante un volo di trasferimento da Digione in Francia, a
Florennes, in Belgio. L'elicottero precipitato, che appartiene
all'84esimo Centro di Soccorso aereo Sar di Brindisi, cioè ad
un reparto del 15esimo Stormo dell'Aeronautica militare, stava
volando con un velivolo dello stesso tipo dell'83esimo Sar di Rimini.
Dalla Puglia era partito con a bordo sette persone, e aveva fatto una
prima sosta allo scalo di Rimini, poi è decollato nuovamente
insieme al secondo HH-3F e a un altro militare alla volta di Digione.
Ed ecco che, da qui, dopo uno scalo tecnico per il rifornimento, c'è
stata la ripartenza alla volta della base militare di Florennes, dove
i due velivoli avrebbero dovuto partecipare ad un'esercitazione
multinazionale, la Tactical Leadership Programme. Durante il volo,
però, c'è stato l'imprevisto fatale. Tra
l'Isle-en-Barrois e Vaubecourt, nelle vicinanze di Strasburgo,
l'elicottero è precipitato impovvisamente, su un terreno
lontano dalle zone abitate.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LE CAUSE</strong> | Ma
quali sono le cause che hanno portato a una simile tragedia? Sono
ancora sconosciute, spiegano dall'Aeronautica militare. L'unica cosa
che si sa è con può ricondursi alle condizioni di tempo
sfavorevoli, perché il clima era decisamente favorevole. Ad
ogni modo, l'HH-3F di Brindisi di norma è impiegato in
operazioni Sar (Search and Rescue) cioè di ricerca e soccorso.
L'equipaggio, preparato a dovere, è in grado di agire e
operare sia di giorno che di notte, senza problemi. Dal 1965 ad oggi,
gli equipaggi del 15esimo Stormo hanno salvato circa 7mila persone in
pericolo di vita. Al momento si esclude, come detto, una collisione
con un altro elicottero italiano e altri velivoli, perché
quando è andato giù, spiegano dall'Aeronautica, «è
precipitato già in fiamme». Ma è solo un'ipotesi,
perché secondo altri le fiamme si sarebbero generate solo
quando l'elicottero ha toccato terra. Quello dello schianto, intanto,
è stato costruito circa venti anni fa. Ma era stato oggetto di
controllo e revisione continuamente. Ed è per questo che la
commissione raggiungerà la Francia, proprio per accertarne
l'attendibilità e quindi le cause.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LE VITTIME</strong> | Come
anticipato ieri, oltre a Massimiliano Tommasi, il maresciallo di
prima classe, di 34 anni, di Calimera, sull'elicottero c'erano anche
il capitano pilota Stefano Bazzo, 32 anni di Vicenza, che era in
servizio all'83/o centro Sar di Rimini. Tutti gli altri componenti
dell'equipaggio, ufficiali piloti e sottufficiali specialisti e
soccorritori, appartenevano al Centro Sar di Brindisi, e sono il
capitano Michele Cargnoni, 30 anni, di Brescia; il tenente Marco
Partipilo, 29 anni, di Bari; i marescialli Giovanni Sabatelli, 50
anni, di Fasano (Brindisi); Carmine Briganti, 41 anni, di Talsano
(Taranto); Giuseppe Biscotti, 37 anni, di Grottaglie (Taranto);
Teodoro Baccaro, 31 anni, di San Vito dei Normanni (Brindisi), e lo
stesso Massimiliano.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>IL CORDOGLIO</strong> |
Messaggi di cordoglio sono arrivati alle famiglie da diverse persone
istituzionali. Innanzitutto dal Capo dello Stato, il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano. Ma anche dai presidenti di Camera e
Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Non solo, nelle scorse ore
anche il capogruppo di Forza Italia alla Regione, il salentino <strong>Rocco
Palese</strong>: «Il Salento e la Puglia sono colpiti al cuore dalla
tragedia dell’elicottero dell’Aeronautica Militare caduto in
Francia. A titolo personale e a nome del gruppo consiliare di Forza
Italia, Pdl alla Regione, esprimo profondo cordoglio alle famiglie di
tutte le giovani vittime. Ma naturalmente un pensiero particolare va
al Sar di Brindisi, alle famiglie e alle comunità salentine
che ancora una volta sono le più colpite, a dimostrazione del
grande spirito di servizio e dell’onore che i nostri giovani
portano all’intero Paese». Anche il deputato del Popolo della
libertà, <strong>Vincenzo Barba</strong>: «Una notizia drammatica
quella con cui la Città di Calimera si è dovuta
confrontare nella serata di ieri. La scomparsa del giovane militare
Massiliano Tommasi ha avvolto il comune Griko in un dolore molto
profondo. È difficile trovare le parole per consolare la
famiglia Tommasi, in un momento così triste, ma avverto
l’esigenza morale di far giungere loro la mia intensa
partecipazione al dolore che li ha colpiti, che è il dolore di
un’intera città e di un’intera comunità civica che,
ancor di più, desidera stringersi intorno a loro per
abbracciarli e non farli sentire soli». Anche il consigliere
regionale e vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur, <strong>Antonio
Buccoliero</strong>: «Una tragedia terribile che ha strappato otto
militari, ma soprattutto otto valenti uomini, che avevano fatto del
servizio agli altri una ragione di vita. Il Salento - sottolinea
Buccoliero - con la morte di cinque suoi figli, paga, ancora una
volta, un altissimo tributo di sangue e dimostra come la nostra terra
sia sempre generosa nell’offrire uomini capaci che, indossando una
divisa, scelgono di servire, con umiltà, coraggio e
generosità, un intero Paese. Esprimo tutto il mio cordoglio e
la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, alla numerosa famiglia
dell’Aeronautica militare, al Sar di Brindisi e alle comunità
colpite da questa terribile tragedia. Rivolgo un pensiero di
particolare affetto ai genitori del maresciallo di Calimera,
Massimiliano Tommasi, che in questa sciagura hanno perso il loro
unico figlio. Non si può, in simili circostanze, consolare il
dolore di un padre e di una madre - conclude Buccoliero - ma nessuna
tragedia potrà mai cancellare il servizio che, che con grande
impegno, il maresciallo Tommasi ha reso a tutto il Paese, facendo
parte di un equipaggio particolarmente esperto nel prestare soccorso
a persone in pericolo di vita». Anche l'onorevole di Alleanza
Nazionale, <strong>Ugo Lisi</strong>: «Ancora una volta apprendiamo con
profonda tristezza che un militare salentino, il maresciallo
Massimiliano Tommasi di Calimera, un figlio di questa terra è
deceduto nel compimento del proprio dovere. In questo momento
doloroso, che ha lasciato tutti noi sgomenti, non ha senso
interrogarsi sui motivi di questa sciagura, ma, invece, è
necessario stringersi intorno alla famiglia di questo militare che
con abnegazione e grande professionalità ha sempre svolto, nel
migliore dei modi, la propria missione. Ai familiari di Massimiliano
Tommasi giungono i miei personali e più sinceri sentimenti di
cordoglio e di affettuosa vicinanza».</p>
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