Data pubblicazione: 23/10/2008 | CRONACA
Processo contro Lucia Bartolomeo di Taurisano. Incerta la morte del marito
Si è svolta oggi l’udienza sul giallo di Taurisano, contro l’infermiera, Lucia Bartolomeo, accusata di aver ucciso il marito con una dose di eroina. Il tossicologo non dà per certo la morte a causa della sostanza, la perizia effettuata non è chiara.
<p style="text-align: justify;"><strong>TAURISANO</strong> | Si è svolto nella giornata di oggi il processo contro<strong> Lucia Bartolomeo</strong>, l’infermiera di Taurisano accusata della morte del marito, <strong>Ettore Attanasio</strong>, avvenuta con l’iniezione letale di eroina. Nell’aula di Corte D’Assise, con a capo il presidente <strong>Giacomo Conte</strong>, si è presentato il tossicologo Costamagna, docente dell’università la Sapienza di Roma, insieme al medico legale, <strong>Alberto Tortorella</strong>. Bartolomeo era sostenuta dal legale <strong>Silvio Caroli</strong> seduta vicino all’imputata. Costamagna ha affermato davanti alla suprema Corte che ad uccidere Attanasio, ammalato da tempo, è stata la dose di eroina. Nell’affermare la causa della morte, si è espresso con un po' di indecisione, sottolineando che quando è stata eseguita l’autopsia al marito della Bartolomeo, al corpo era in uno stato di putrefazione, dato che venne riesumato dopo oltre 15 giorni dalla morte, e questo ha impedito di essere decisi sul risultato autoptico, anche se si è detto che l’eroina è stata iniettata cinque ore prima della morte. Ora la Corte si riunirà il prossimo 6 novembre per una nuova udienza, dove verranno ascoltati i genitori, gli investigatori che hanno indagato sulla morte tramite intercettazioni, due amici di Attanasio, la sorella della Bartolomeo.</p>