Data pubblicazione: 23/10/2008 | CRONACA
Truffa alla filiale, tenta di far erogare soldi con un assegno vero, ma contraffatto
Nei guai è finito un uomo leccese di 36 anni, che ha tentato di prelevare la somma di 1500 euro con un assegno circolare della stessa filiale della banca. Appena arrivato il suo turno, ed esibito il titolo di credito, l'operatore ha chiamato i carabinieri.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Falsario
di assegni denunciato per tentata truffa. È successo nel
pomeriggio di ieri che un giovane leccese, di 36 anni, dopo essersi
recato all'interno di una nota banca del capoluogo, che si trova nel
centro storico, ha chiesto che gli venisse cambiato un assegno
circolare. L'atteggiamento del giovane, del tutto normale, ha fatto
sorgere alcuni sospetti all'operatore della banca dopo aver notato
diverse incongruenze col titolo di credito. In pratica l'uomo in un
primo momento con molta disinvoltura si è presentato allo
sportello della filiale chiedendo appunto di poter riscuotere la
somma di 1500 euro di un assegno circolare che aveva ricevuto tempo
prima. L'assegno così, a vista, sembrava del tutto regolare,
anche perché riportava l'intestazione autentica della stessa
banca a cui appartiene la filiale. L'assegno però, come detto,
presentava alcune incongruenze con altri titoli di credito messi in
circolazione dal medesimo istituto. È a quel punto che sono
scattati controlli approfonditi, i quali hanno accertato che il
numero dell'assegno era totalmente di fantasia e non corrispondente
ad alcun conto corrente di quella filiale. La banca, che nel
frattempo che aveva intrattenuto l'uomo per qualche minuto, ha
provveduto ad avvertire i carabinieri al numero d'emergenza 112 della
centrale operativa del Comando provinciale. I militari, giunti sul
posto, hanno condotto l'uomo in caserma per gli accertamenti di rito.
Alla richiesta di spiegazioni da parte delle forze dell'ordine,
l'uomo ha detto che quell'assegno gli era stato dato da una persone
del sud brindisino, a seguito della vendita di un orologio di valore.
A seguito di ulteriori indagini, però, quella storia è
sembrata poco credibile, tanto che i carabinieri hanno provveduto a
denunciare il 36enne per tentata truffa.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Non è dunque la
prima volta che i carabinieri hanno a che fare con persone che
tentato di prelevare con un qualche raggiro gli istituti di credito.
Proprio l'11 settembre scorso, infatti, nei guai finì un uomo
originario di Veglie, che si era recato all'interno di una filiale di
una banca di Lecce per aprire un nuovo conto corrente bancario
(<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1094"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1094</strong></a>).
Appena entrato nella filiale, con lo stesso atteggiamento del 36enne
di questa vicenda, e cioè in piena disinvoltura e attendendo
il proprio turno, l'impiegato gli chiese i documenti per aprire il
conto. Il 40enne di Veglie, che aveva raggiunto la banca a bordo
della sua Porsche, però, aveva con sé documenti falsi.
La cifra che avrebbe depositato è quella di 5mila euro, di
tutto rispetto per l'apertura di un conto. Quando l'impiegata gli ha
chiesto a che cosa gli servisse il conto, lui ha risposto dicendo che
gli serviva per intrattenere rapporti commerciali con l'estero, per
via della sua attività di imprenditore. Anche in quel caso, ad
incastrare l'uomo, c'erano alcuni dettagli particolari come il fatto
che la patente risultava lasciata di sabato, quando gli uffici della
motorizzazione civile sono chiusi.</p>