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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 23/10/2008 | CRONACA
Arrivano tre ordinanze di arresto per i responsabili di un megastore di Cutrofiano
Il provvedimento è stato firmato nelle scorse ore dal gip Maurizio Saso, su richiesta da parte del pubblico ministero, il sostituto Francesca Miglietta. Nei guai i fratelli Ferdinando e Pierluigi Russo, rispettivamente di 40 e 33 anni, e Antonella Sanzico.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SOGLIANO CAVOUR</strong> | Questa volta non c'&egrave; stato solo il sequestro, ma anche l'arresto di tre persone, che sono ritenute responsabile del commercio di griffes contraffatte. Un'abitudine, se cos&igrave; possiamo dire, che andava avanti ormai da tempo, e che aveva portato i tre a ripetersi nonostante da parte delle forze dell'ordine, gi&agrave; in passato fosse arrivato il primo avvertimento. Il megastore di propriet&agrave; dei fratelli Russo, che si trova a Cutrofiano, dicono, ma in realt&agrave; che &egrave; ubicato alle porte di Sogliano Cavour, &egrave; stato cos&igrave; oggetto di ulteriore visita, a distanza di pochi mesi, con l'aggravio per&ograve;, dell'arresto, che &egrave; scattato nelle scorse ore, e che porter&agrave; sotto processo i tre ritenuti responsabili. Il megastore aveva di tutto, marche d'ogni tipo. In particolare, Hogan, Gucci, e Prada. Che per gli affezionati e i patiti delle griffes, trovarseli a met&agrave; prezzo, &egrave; davvero un buon affare. Le fiamme gialle, intanto, che ci lavorano da tempo, hanno ottemperato agli arresti domiciliari disposti dal gip Maurizio Saso, dopo la richiesta da parte del pubblico ministero, il sostituto Francesca Miglietta. In manette sono cos&igrave; finiti Ferdinando Russo, di 40 anni, gestore della ditta, e Pierluigi Russo, di 33 anni, l'amministratore, insieme alla moglie del primo, Antonella Sanzico, di 41 anni. Dinanzi al giudice dovranno rispondere delle accuse di ricettazione in concorso, vendita al pubblico, di una grossa quantit&agrave; di marche false, in particolare di scarpe per donna Gucci, che secondo i finanzieri sarebbero state rubate quest'estate in territorio di Recanati, e poi rivenduti sugli scaffali dello store salentino a 150 euro circa al paio, praticamente la met&agrave; del prezzo originale.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Di certo a Milano, le griffes sarebbero state vendute a un prezzo pi&ugrave; alto, pensiamo ai centralissimi negozi di via Montenapoleone, dove un paio di scarpe pu&ograve; raggiungere prezzi da capogiro, perch&eacute; venduti con griffes originali. L'operazione &egrave; stata battezzata col nome di &laquo;Waterloo II&raquo;, che altro non &egrave; che il prosieguo di &laquo;Waterloo I&raquo;. Nel corso della prima operazione, i militari delle fiamme gialle arrivarono nel megastore di Sogliano Cavour nello scorso luglio. Questo, gi&agrave; durante il 2005, fu coinvolto in una vasta operazione di anticontraffazione portata avanti dai finanzieri e che port&ograve; all'identificazione di una grossa organizzazione dedita proprio alla vendita di calzature recanti note griffes falsificate, e che port&ograve; ad ottemperare a quindici ordinanze di custodia cautelare in carcere e ad arresti domiciliari. In quell'occasione furono sequestrati circa 3mila 500 paia di scarpe Gucci, Prada e Hogan, e due delle tre persone mandate ai domiciliari furono all'epoca denunciate a piede libero per ricettazione e vendita di prodotti contraffatti.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ma guardiamo i dati. 339 paia di scarpe sono stati sequestrati in quest'ultima operazione con marche quali Hogan, Prada, Gucci, mentre 306 paia che sono originali, sono state ritenute dai militari rubate dal calzaturificio di Recanati, e poi rivendute a prezzi &laquo;comodi&raquo; nel Salento. I militari infatti, non hanno trovato bolle d'accompagnamento, o fatture, o altra documentazione fiscale idonea che potesse attestare il regolare acquisto. C'erano per&ograve; i numeri di matricola delle singole paia di scarpe con i quali &egrave; sufficiente capire se quelle scarpe fossero uscite dall'azienda oppure fossero opera di qualche falsario di sorta che le aveva riprodotte illecitamente. Il megastore, intanto, continuer&agrave; a rimanere aperto al pubblico, ma i tre dovranno rispondere delle accuse a loro perpetrate dinanzi alla legge. Intanto, da sottolineare che i finanzieri del Comando provinciale di Lecce della Guardia di finanza, dall'inizio dell'anno hanno effettuato 290 interventi, e hanno sequestrato 900mila prodotti, denunciando all'autorit&agrave; giudiziaria 173 persone di cui dieci tratte in arresto. Altre quattordici, invece, sono state segnalate all'autorit&agrave; amministrativa.</p> <p>&nbsp;</p>
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