di Paolo Franza
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>TAURISANO</strong> | Un tragico destino, decisamente inaspettato per due giovani che hanno finito tragicamente il loro viaggio contro un muretto a secco. Sbalzati fuori dalla loro stessa auto, mentre si stavano dirigendo a Miggiano. Prima hanno sormontato un muretto a secco, che si trova al lato destro della carreggiata, poi il cappottamento sul fianco, due, tre, quattro e cinque volte, infine il capitombolo fuori dall'abitacolo, fino a rimanere a terra, dopo essere usciti fuori strada sono sbalzati fuori dal finestrino dalla carrozzeria fino a sbattere sull'asfalto e rimanere senza vita. Tragica sorte per un giovane del sud Salento, <strong>Andrea D'Ambrosio</strong>, di 29 anni, di Ugento, che nella vita lavorava nel settore edile e svolgeva il lavoro di intonacatore, e che si era sposato da circa un mese. Stava percorrendo la strada provinciale 374 a bordo della sua auto, una Volkswagen Polo a tre porte. Poi a un certo punto, poco dopo le 14, appena raggiunto il chilometro 2 + 300, all'altezza di Ruffano, non si sa per quale motivo, avrebbe perso il controllo dell'auto andando a sbattere rovinosamente contro il muretto a secco. Era lì insieme all'amico, <strong>Andrea Coletta</strong>, di 29 anni, seduto probabilmente al sedile del passeggero (anche se ancora è poco chiaro chi si trovasse alla guida), che è praticamente in fin di vita. Forse un giramento di testa, o forse l'alta velocità, tutte ipotesi che sono al momento al vaglio degli agenti di polizia stradale del distaccamento di Maglie, che sono intervenuti sul posto dopo che le persone che si trovavano lì vicino hanno fatto scattare l'allarme. Sul posto poi hanno dato una mano anche i colleghi della Polizia di Stato che sono intervenuti con una pattuglia dalla sede del commissariato di Taurisano, guidati dal dirigente Giovanni Bono.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">A sirene spiegate, da Casarano, è giunta un'ambulanza del servizio sanitario d'emergenza 118, prontamente allertata da alcuni testimoni che si trovavano nelle vicinanze e che avevano assistito all'incidente. Persone che proprio in questi minuti sono state ascoltate dagli agenti della Polstrada, che stanno raccogliendo tutti i dettagli sulla morte tanto tragica quanto assurda del giovane. Per D'Ambrosio, il decesso è apparso da subito chiaro, mentre per Coletta i medici si sono precipitati in ospedale, dopo aver appurato le sue condizioni. Coletta in un primo momento è stato condotto all'ospedale «Cardinale Panico» di Tricase, ricoverato in prognosi riservata, nel reparto di rianimazione, e in condizioni gravissime. Poi, successivamente, è stato condotto nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, dov'è tuttora ricoverato. È toccato al padre Antonio, dopo essere stato avvisato dagli agenti, raggiungere il posto della tragedia per dare conferma che quello fosse proprio suo figlio. D'Ambrosio lascia anche la madre, la signora Enza, contadina, i due fratelli, Franco e Luca, e la sorellina più piccola, ancora minorenne.</p>