Data pubblicazione: 17/10/2008 | CRONACA
Botte da orbi in città, in via Casale Cerrate. Un ragazzo di 22 anni è rimasto ferito
Violenza inaudita nel quartiere san Pio. Alle 3 di questa notte, due giovani se le sono date di santa ragione. Alla base della lite, futili motivi. Uno di loro, quello che poi è stato ascoltato dagli agenti di polizia, guarirà in 20 giorni.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Due gruppi
di studenti arrivano alle mani. Il fatto si è compiuto a
Lecce, in via Casale Cerrate, nel popolare quartiere San Pio, dove
questa notte, intorno alle 3, si sono presi a botte due ragazzi, un
barese e uno del posto. Una lite che sarebbe scaturita per futili
motivi, e per la quale non è dato sapere come sia cominciata.
Dubbi anche su chi abbia cominciato tra i due ragazzi appartenenti ai
rispettivi due gruppi. La lite, che dalle parole è passata
alle mani e si è fatta violenta, ha coinvolto un ragazzo di 22
anni, nato a Bari, ma residente a Castellaneta, in provincia di
Taranto. Si trovava in compagnia di un amico spagnolo e di altre due
persone del brindisino.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Alle 3 di notte, o poco
dopo, stavano ritornando a casa. Sta di fatto, che hanno incrociato
due bulli, che poi, dopo qualche parola per prenderlo in giro uno dei
due per via dell'accento spagnolo, si sarebbe passati ai fatti.
Insomma, uno di loro, ha poi cominciato a dare in escandescenze. Il
giovane residente a Castellaneta, a un certo punto si è visto
aggredire. Schiaffi in volto, fino a che il 22enne non si è
visto colpire con violenti pugni sul viso. A quel punto chi ha
assistito alla lite, e cioè gli amici della vittima hanno
chiamato gli agenti della Questura di Lecce, che hanno mandato sul
posto una pattuglia della Squadra volanti. Gli agenti hanno ascoltato
il ragazzo che aveva il volto sanguinante. Dopo tutti i rilievi del
caso, il giovane è stato condotto al pronto soccorso
dell'ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, dove le ferite gli
sono state giudicate dai sanitari che lo hanno medicato, guaribili in
20 giorni.</p>